Secoli di storia sono in pericolo: l’Istituto Caselli, antichissima scuola della porcellana di Capodimonte, celebre in tutto il mondo, rischia la chiusura. Una delibera della Regione Campania ha imposto l’accorpamento del Caselli con l’Istituto Professionale Isabella D’Este. La scuola, però, risale al lontano 1773, all’età borbonica, e la sua sede è sempre stata il bosco di Capodimonte.
Domenica 1° febbraio è stato convocato un presidio all’ingresso della Reggia di Capodimonte: docenti, studenti, ex-studenti e associazioni faranno sentire la loro voce contro la chiusura di una scuola tanto importante. L’Istituto Caselli, con la sua storia secolare, rappresenta un’eccellenza napoletana e campana famosa in tutto il mondo (chi non conosce le pregiatissime e celebri “porcellane di Capodimonte”?) non può chiudere così.
“Ci opponiamo alla delibera della Giunta Regionale relativa alla Organizzazione della Rete Scolastica e Piano della Offerta Formativa A.S. 2015/2016 (Delibera N° 6 del 09/01/2015 – Dip. 54 – Dir. G. 11 –UOD 2) che prevede l’accorpamento dell’Istituto G. Caselli con altro Istituto“. Questo è il messaggio che accompagna la petizione rivolta a Stefano Caldoro, Presidente della Giunta Regionale della Campania; a Caterina Miraglia, Assessore all’Istruzione della Regione Campania; a Luigi De Magistris, a Annamaria Palmieri, assessore all’istruzione e Alessandra Clemente, assessore per le politiche giovanili. Le ragioni che hanno spinto i proponenti della petizione a mobilitarsi sono sostanzialmente tre: la scuola è un pezzo di storia della città a cui non si deve rinunciare, le porcellane di Capodimonte sono una forte etichetta riconosciuta a livelli mondiali ed è l’unica scuola in Italia che tramanda questo tipo di arte. Per firmare la petizione basta cliccare su: “Salviamo l’Istituto Giovanni Caselli“.
This post was published on Gen 30, 2015 16:08
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