Il piccolo Alex, bimbo affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh), trasferito dall’ospedale Great Ormond Street di Londra presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma a fine novembre, “è stato sottoposto, come da programma precedentemente annunciato, a trapianto di cellule staminali emopoietiche“. Lo comunica in una nota il Bambino Gesù. “Nei giorni scorsi erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare tra i due genitori il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato, a tal fine, selezionato il padre“.
Il piccolo, “nel corso dell’ultima settimana, ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia – sottolineano i medici -. Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino” giovedì.
Operato il piccolo Alex
“Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni – avvertono i sanitari – sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico – fa sapere la struttura – potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio“.
LA FAMIGLIA – La famiglia, pur mantenendo il riserbo sull’evoluzione del trapianto, ha voluto “ringraziare ancora una volta tutte le persone che continuano a seguire con affetto la vicenda: il ministro della Salute e il suo staff per il sostegno e l’attenzione ricevuti – sottolineano i genitori in una nota del Bambino Gesù – il Centro nazionale trapianti e l’Admo per l’impegno profuso nelle piazze italiane; i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate e in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere“.
Un ringraziamento anche “alle diverse aziende e associazioni, in particolare il Gruppo UniCredit, oltre che per il sostegno che ci ha dato anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione che ha promosso sia in Italia che all’estero e, non da ultimo per importanza, l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù – si legge – con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento anche al Sistema sanitario nazionale e al National Health System (Nhs) inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di altro profilo“.
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