Cultura

Nuovo Teatro Sancarluccio, gennaio tra memoria e futuro: Marone e l’AI protagonisti

Letteratura civile, tecnologia e teatro contemporaneo: il Nuovo Teatro Sancarluccio inaugura il 2026 con Lorenzo Marone e lo spettacolo “Algoritmo: Lui e l’AI”.

Il Nuovo Teatro Sancarluccio apre il nuovo anno con una programmazione che intreccia memoria storica, innovazione tecnologica e riflessione sul presente, proponendo due appuntamenti di grande interesse tra scrittura, prosa e musica.

Venerdì 2 gennaio: Lorenzo Marone e “Programma 101”

Venerdì 2 gennaio alle ore 20:30, per la rassegna Scrittori a teatro, il palcoscenico del Sancarluccio ospita Lorenzo Marone con il monologo “Programma 101 – una storia dimenticata”, scritto e interpretato dallo stesso autore.

Lo spettacolo riporta il pubblico nel 1965, quando all’interno dell’Olivetti di Ivrea venne progettato quello che può essere considerato il primo personal computer della storia: il Programma 101. Un’invenzione rivoluzionaria, rimasta però ai margini della memoria collettiva.

Attraverso una narrazione che alterna racconto civile, ironia, poesia e testimonianze, Marone ricostruisce non solo l’epopea tecnologica del progetto, ma anche il contesto industriale e politico che non seppe valorizzarlo. Il risultato è un viaggio emozionante nella memoria tecnologica italiana, con uno sguardo attuale sull’intelligenza artificiale e su ciò che il Paese avrebbe potuto diventare.

Sabato 3 e domenica 4 gennaio: “Algoritmo: Lui e l’AI”

Nel weekend, spazio alla prosa contemporanea con “Algoritmo: Lui e l’AI”, in scena sabato 3 gennaio alle 20:30 e domenica 4 gennaio alle 18:00.

Scritto da Raffaello Tullo e Andrea Delfino, lo spettacolo vede in scena Raffaello Tullo e Martina Salvatore, con la regia di Marco Rampoldi. La storia è ambientata in un futuro prossimo, dove un uomo solo e disorientato riceve un pacco inatteso: al suo interno c’è Martie, un robot umanoide avanzatissimo, capace di apprendere rapidamente e di modulare il proprio comportamento grazie a un algoritmo sofisticato.

Quella che inizia come diffidenza si trasforma presto in un rapporto sorprendente: Martie diventa assistente, compagna di vita e persino alleata creativa, aiutando il protagonista a riaprire il cassetto dei sogni dimenticati. Tra musica, comicità, poesia e ritmo, lo spettacolo riflette con leggerezza e intelligenza sui rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale, affrontando temi profondi come solitudine, identità, progresso e il potere umanizzante dell’arte.

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