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Non fare più il garante: da oggi non conviene, la legge ti taglia le gambe

Quando si decide di garantire un debito, sia per un amico, un familiare o un socio d’affari, si assume un impegno serio nei confronti del creditore.La figura del garante (www.roadtvitalia.it)

Essere garante per un prestito o un contratto rappresenta un atto di fiducia che comporta responsabilità significative.

Quando si decide di garantire un debito, sia per un amico, un familiare o un socio d’affari, si assume un impegno serio nei confronti del creditore. Ma quali sono le implicazioni di questa scelta? In particolare, cosa succede se il debitore principale non riesce a onorare il proprio debito? Approfondiamo la questione, analizzando le diverse forme di garanzia e i rischi associati.

Il garante è colui che si impegna a soddisfare un’obbligazione al posto del debitore principale. Se il debitore non adempie ai propri doveri, il creditore ha il diritto di rivolgersi al garante per il pagamento. Questo comportamento, pur essendo un gesto di supporto, può avere gravi conseguenze patrimoniali per il garante stesso. La legge italiana prevede diverse forme di garanzia, ognuna con le proprie caratteristiche e implicazioni.

Fideiussione e contratto autonomo di garanzia

Le due principali forme di garanzia sono la fideiussione e il contratto autonomo di garanzia. La fideiussione, disciplinata dagli articoli 1936 e seguenti del Codice Civile, è una garanzia tradizionale che si basa sul principio di accessorietà. Questo significa che l’obbligazione del garante è strettamente legata a quella del debitore principale. Se il debito principale viene meno per qualsiasi motivo, anche la fideiussione perde efficacia. Al contrario, il contratto autonomo di garanzia, noto anche come garanzia a prima richiesta, è caratterizzato dalla sua autonomia: l’obbligazione del garante non è influenzata dallo stato del debito principale. Questo comporta rischi significativamente maggiori per il garante, poiché non può opporre eccezioni relative al debito principale.

Quando si decide di garantire un debito, sia per un amico, un familiare o un socio d’affari, si assume un impegno serio nei confronti del creditore.

Rischi per il garante in caso di inadempimento(www.roadtvitalia.it)

Quando si firma come garante, si diventa un debitore accessorio. Se il debitore principale non effettua il pagamento, il creditore può agire direttamente contro il garante. Questa azione può comportare il pignoramento dei beni del garante, inclusi stipendi, conti correnti e immobili. È quindi fondamentale comprendere le condizioni della garanzia firmata.

Nel caso di una fideiussione, ci sono alcuni diritti e possibilità di difesa. Ad esempio, si può opporre al creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale, come il pagamento già effettuato, la prescrizione del debito o la nullità del contratto principale. Inoltre, se nel contratto è previsto il “beneficio della preventiva escussione”, il creditore deve prima cercare di ottenere il pagamento dal debitore principale prima di rivolgersi al garante.

Nel caso di un contratto autonomo di garanzia, le cose si complicano. Clausole come “a prima richiesta” o “senza eccezioni” indicano che il garante si impegna a pagare non appena il creditore lo richiede, senza possibilità di opporre eccezioni. Questo significa che, anche se il debitore principale ha già pagato o se esistono altre ragioni per contestare il debito, il garante è obbligato a pagare. Le possibilità di difesa in questo caso sono drasticamente ridotte e, in caso di richiesta di pagamento, il garante deve agire con cautela.

Cosa fare se si è costretti a pagare

Se il garante si trova nella situazione di dover pagare, sia in virtù di una fideiussione che di un contratto autonomo, ha diritto a recuperare quanto versato. Questo può avvenire attraverso diverse azioni legali. Nel caso di fideiussione, il garante può agire in regresso contro il debitore principale per ottenere il rimborso del capitale, degli interessi e delle spese. Tuttavia, la situazione si complica nel caso di un contratto autonomo di garanzia, dove il diritto di ripetizione dell’indebito è spesso limitato.

Le conseguenze di un inadempimento possono avere ripercussioni dirette sul patrimonio personale del garante. È importante, quindi, valutare attentamente la propria situazione economica e la solvibilità del debitore principale prima di assumere un impegno di garanzia. Inoltre, è fondamentale prestare attenzione alle clausole contrattuali.

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