Ennesima partita sbagliata o, per meglio dire, ennesima occasione sprecata dagli azzurri: dopo il ko della Juventus all’Olimpico di Roma, nella anticipo serale del sabato sera, il Napoli non è riuscito ad imporsi, tra le mura amiche, contro la Sampdoria di Delio Rossi, squadra ben messa in campo e a tratti pericolosa. Primo tempo da dimenticare per gli uomini di Mazzarri, senza mordente ne cattiveria agonistica (vuoi per la stanchezza di alcuni calciatori, vuoi per il perfetto tatticismo in campo dei doriani). Secondo tempo volenteroso, ma senza quella spinta in più sotto porta.
Gli azzurri non ci sono! E ciò è un dato di fatto, riscontrabile anche dalla partita di Europa League in casa contro il Viktoria Plzen, squadra ceca di livello nettamente inferiore. In quell’occasione i partenopei non hanno saputo imporre il proprio gioco, permettendo agli avversari di avere il pallino del gioco ed una netta supremazia territoriale. Come giovedì scorso, stessa sorte anche domenica: a prescindere dalle pessime condizioni fisiche di alcuni calciatori (Cavani, Hamsik, Mesto), il problema maggiore si è verificato a livello mentale. Mancava quella concentrazione e quell’attenzione tipica delle grandi squadre che lottano per i vertici della classifica.
Certo, merito va dato anche alla Sampdoria, squadra rinata sotto le direttive di Delio Rossi e capace di chiudere ogni spazio in tutti i settori del rettangolo di gioco. Nel primo tempo i doriani sono riusciti a non far ripartire gli azzurri, bloccandoli sin dal momento della rimessa dal fondo da parte di De Sanctis, per poi apporfittarne sulle ripartenze. Le occasioni di De Silvestri e Sansone hanno messo in seria difficoltà l’estremo difensore azzurro.
Nel secondo tempo, invece, il Napoli ha meritato qualcosa in più. Il palo di Hamsik su risposta di Romero è stata forse l’occasione migliore. La squadra, seppur a fatica e senza la giusta concretezza, ha costruito qualche azione da gol. L’innesto di Zuniga al posto di Armero (buona prestazione, per essere la prima al San Paolo) ha dato maggiore vigore all’attacco azzurro. Forse Mazzarri avrebbe potuto puntare di più anche su Calaiò per tentare il tutto per tutto. Ma con Pandev già subentrato al posto di Britos, sarebbe stato troppo rischioso. Male Inler, apparso molto sotto tono e per nulla incisivo.
Alla fine, il risultato la dice lunga sulla prestazione degli uomini di Mazzarri e sulla classifica. Il rimorchio non è stato agganciato alla motrice: nonostante la disfatta bianconera, il Napoli non è riuscito a portarsi a -2 dalla diretta concorrente, perdendo un’altra occasione utile alla rincorsa scudetto. Sembra tanto che, a conti già fatti, i partenopei non sappiano apporfittarne, avendo un calo mentale non indifferente. Comunque, il campionato è ancora lungo ed ogni partita ha un risultato a sè. La salita è ripida, ma non impossibile.
Eduardo Desiderio
This post was published on Feb 18, 2013 19:08
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