Attualità

Napoli guarda al suo passato per capire il futuro: torna il festival “Alla prova del tempo”

Per tre giorni, dal 21 al 23 novembre, l’Auditorium del Mann diventa un punto di incontro dove Napoli riflette su sé stessa. Torna infatti il festival “Alla prova del tempo”, una rassegna ormai consolidata che mette al centro le città e la loro continua trasformazione: da com’erano, a come sono diventate, fino a immaginare come potrebbero essere domani.

Il filo conduttore di questa terza edizione è proprio questo viaggio tra passato, presente e futuro. Si parlerà di come le città si evolvono, delle identità che le animano, delle tensioni che le attraversano e di quel continuo andirivieni di persone e culture che, nel corso dei secoli, le ha trasformate in metropoli sempre più complesse. Quest’anno, in particolare, ci sarà anche un focus sulla crisi della “forma urbis” tradizionale, cioè il modo storico in cui venivano pensati e organizzati gli spazi urbani.

Il direttore del Mann, Francesco Sirano, ha spiegato bene lo spirito della manifestazione: il Museo non è semplicemente il contenitore degli incontri, ma diventa parte attiva del dialogo. Un luogo che per natura è aperto, dinamico, capace di mettere insieme competenze diverse — storia, filosofia, archeologia, scienza — e di dialogare con il pubblico, dagli studiosi ai tanti giovani coinvolti. Un ruolo ancora più significativo in un anno speciale: i 2500 anni dalla fondazione di Napoli, anniversario che invita la città a guardarsi allo specchio con un occhio al passato e uno al domani.

E proprio l’idea della città come organismo vivo e in continua evoluzione è al centro anche della riflessione del professor Gennaro Carillo, che ricorda come Napoli e non solo non sia mai uguale a sé stessa: cambia con la storia, con chi la abita, con ciò che accade dentro e fuori i suoi confini.

Il festival diventa così un’occasione preziosa per fermarsi a riflettere su che città abbiamo oggi sotto i piedi e quale vorremmo costruire. Le lectio magistralis offrono strumenti, idee e nuove angolazioni, confermando una cosa semplice ma essenziale: una città cresce davvero solo quando investe nella cultura, nel pensiero e nella partecipazione.

E non è un caso che i giovani abbiano un ruolo centrale. Come sottolinea Marinella Pomarici, presidente dell’associazione “A Voce Alta”, saranno protagonisti non solo gli studenti delle scuole superiori, ma anche quelli dell’Università Federico II e della Scuola Superiore Meridionale, coinvolti con modalità nuove e più attive.

Insomma, “Alla prova del tempo” non è solo un festival: è un invito a ragionare sul luogo in cui viviamo e su quello che, insieme, possiamo immaginare.

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