In un nostro precedente articolo avevamo sottolineato come la Banca d’Italia preannunciava importanti arresti nel campo della contraffazione della valuta e come un’attenzione particolare veniva dedicata al Napoletano, terra della migliore scuola di falsari del mondo. Per quanto riguarda le maestranze adibite alla produzione delle valute false nel napoletano si producono le migliori monete e banconote in assoluto e da ogni dove del continente i futuri falsari arrivano per poter imparare la sottile e complessa arte del falsario.
La Banca d’Italia, il Nucleo tributario e di antisofisticazione valutaria della Guardia di finanza, e una inchiesta giornalistica del Corriere della Sera, argomentava e dimostrava, alla luce delle più recenti ricerche di settore, questa operazione di contrasto imminente. Quelle terre celebri per le produzioni tessili, scarpaie e di molteplici altre manifatture storiche, rappresentano il meglio che l’eurozona possiede in materia di macchinari, discipline e professionalità per la contraffazione. Ad Aversa, a Giugliano, a Marano, ad Afragola, a Quarto, a Pozzuoli, si realizza il 50% della valuta sofisticata e in circolo in Europa e il 90% della valuta falsa circolante nel mondo. Dal 2002 al 2011 un valore di 400 milioni di euro, soprattutto in banconote da 20 e 50, è stato sequestrato.
Come affermavano il comandante del nucleo anti-contraffazione della Guardia di Finanza Gerardo Marinelli e il capo dipartimento circolazione monetaria della Banca d’Italia Letizia Radoni le banconote Made in Naples presentano un inchiostro cangiante in controluce, una filigrana confezionata in maniera più raffinata, un filo di sicurezza, una consistenza della carta in fibra di cotone, una pseudo-calcografia che fornisce una maggiore resa dell’imitazione del rilievo delle banconote.
Sulla scia di questo impegno 56 persone sono state fermate nell’operazione dell’Arma dei Carabinieri ed è stata fermata la Napoli Group, la rete non mafiosa di professionalità, scuole e mezzi di produzione del falso valutario in Campania, organizzata in 11 associazioni a delinquere specializzate ognuna in un determinato settore, dalla produzione all’indotto e alla diffusione della valuta falsa. Le 56 persone sono accusate di associazione per delinquere, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e falsificazione di valori di bollo.
Inoltre la Napoli Group gestiva scuole di avviamento all’arte della sofisticazione delle valute itineranti ed era inserita nella rete internazionale dei gruppi criminali interessati a imparare a riprodurre le valute pregiate. La gran parte della valuta falsa veniva spacciata in Europa, in Tunisia, in Algeria, nel Senegal.
L’organizzazione coniava e stampava addirittura il taglio inesistente di 300 euro e lo ha diffuso in Germania.
This post was published on Nov 27, 2014 14:16
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