Cultura

Monica Sarnelli torna al Teatro Augusteo con “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci”

Monica Sarnelli in Sirene - ph©Pino Miraglia

Lunedì 17 novembre unica data napoletana per il nuovo spettacolo scritto da Federico Vacalebre e diretto da Carlo Cerciello. Un recital “antimisogino” che racconta le donne attraverso la canzone napoletana.

Lunedì 17 novembre 2025 alle ore 21:00, il Teatro Augusteo di Napoli (Piazzetta Duca d’Aosta, 263) ospiterà l’unica data partenopea di “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci”, spettacolo scritto da Federico Vacalebre, con la regia di Carlo Cerciello e protagonista Monica Sarnelli.

Il recital, presentato da RitmiUrbani Network in collaborazione con Lazzara Felice e Andreano Management, torna in una versione completamente rinnovata per raccontare, con ironia e intensità, la figura della donna nella canzone napoletana – un universo spesso segnato da sguardi maschili e pregiudizi.

Alle 17:30, prima dello spettacolo, il foyer del teatro accoglierà stampa, fan e pubblico per un happening con aperitivo dedicato alle novità artistiche di Monica Sarnelli e allo storico programma televisivo RitmiUrbani, con cui l’artista ha un legame speciale.


Uno spettacolo sulle donne e sulla musica

Tra parole, musica e immagini, “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci” è un recital “antimisogino” che indaga la rappresentazione femminile nella tradizione partenopea.
Sul palco, accanto a Monica Sarnelli, Cinzia Cordella, Cristina Massaro (pianoforte) e un quartetto d’archi composto da Anna Rita Di Pace, Isabella Parmiciano, Tiziana Traverso e Monia Massa.
Gli arrangiamenti sono firmati da Pino Tafuto e Salvio Vassallo, il disegno luci da Andrea Iacopino, mentre Fabiana Fazio cura aiuto regia e video.

Il racconto si sviluppa tra canzoni, aneddoti e testimonianze virtuali di artisti cari alla Sarnelli – Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta e Fuliggine (Francesca Andreano) – che accompagnano la protagonista in un viaggio tra figure di donne forti e fragili: femmene, malafemmene, sirene, madri e figlie, fino alle “primedonne postmoderne”.


Tra tradizione e contemporaneità

Fondamentale il ruolo del video, che unisce immagini d’archivio e nuove proiezioni in un dialogo visivo tra palco e schermo.
La musica – da Totò a Pino Daniele, da Viviani a Teresa De Sio – diventa strumento di riflessione sul maschilismo radicato nel repertorio napoletano, con arrangiamenti che mescolano tradizione, electro-swing, rap e tango digitale, portando un linguaggio nuovo anche ai più giovani.

La scaletta include classici come “Malafemmena”, “Bammenella”, “Reginella”, “Donna”, “Assaje”, “Nun te scurdà”, “Dove sta Zazà”, “Comme facette mammeta” e “Voglia ‘e turnà”.
Dai due album che portano lo stesso titolo – il primo del 2015 e il nuovo Volume 2 appena pubblicato su Spotify, Apple Music, Amazon Music, YouTube Music e Deezer – nasce una trama musicale che restituisce voce e dignità alle grandi interpreti partenopee, da Gilda Mignonette a Ria Rosa, da Angela Luce a Lina Sastri.


Federico Vacalebre e il messaggio dell’opera

Dopo esperienze teatrali come “Passione tour”, “Carosone l’americano di Napoli” e “Carmen rap”, Federico Vacalebre torna alla scrittura teatrale con un testo che usa la canzone come lente critica della società.
Lo spettacolo si chiude con una sorpresa: la traduzione in napoletano di “Marea” di Madame, che diventa “Parea”, inno all’orgasmo femminile e simbolo di libertà.
Un finale artistico e politico, che riporta al centro il tema dell’identità femminile e dell’autodeterminazione.


Biglietti: disponibili al botteghino del Teatro Augusteo, nelle rivendite autorizzate e online su Bigliettoveloce.it.

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