Questo fenomeno è capace di interessare con i suoi effetti l’intero globo terrestre con esiti anche opposti. La Niña infatti produrrà un’area di alta pressione piuttosto robusta su Oceano Atlantico orientale, Stati Uniti e Canada – dove verosimilmente avremo poche piogge e rischio di incendi, specie in California – e contemporaneamente genererà un’area di bassa pressione stazionaria tra Alaska, Groenlandia e Islanda, con il rischio di avere vortici ciclonici in discesa da latitudini polari verso il vecchio continente. “Per quanto riguarda l’Italia – spiega Gussoni – dobbiamo tener presente che il fenomeno potrebbe comportare l’ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall’Atlantico, rendendo l’avvio dell’autunno piuttosto piovoso sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti anche sulle regioni settentrionali del nostro Paese”. Nessun allarme freddo però per il Belpaese “Se infatti il fenomeno della Niña potrebbe avere ripercussioni per quanto riguarda le piogge – prosegue l’esperto – poco o nulla avrà a che fare con le temperature: la correlazione tra freddo e Nina è, cioè, un falso mito”.