Sempre più balene e altri mammiferi marini muoiono al largo delle coste dell’India meridionale.
Uno studio dell’Università del Kerala all’agenzia di stampa Pti denuncia un crescente numero di balene e altri mammiferi marini che muoiono per la collisione con le navi che transitano al largo delle coste dell’India meridionale.
Negli ultimi mesi sono almeno una decina i cetacei rinvenuti morti con ferite causate presumibilmente da collisione con le eliche dei motori delle imbarcazioni. Tra queste ci sono anche quattro grosse balene della specie Bryde, diffusa nei mari tropicali e in via di estinzione.
Di questi animali si distinguono due forme, una stanziale che vive acque costiere e l’altra migratrice.
A pagare il prezzo più alto, sembrano essere gli esemplari stanziali, spesso i più giovani e curiosi.
Biju Kumar, capo del Dipartimento di biologia marina che ha condotto la ricerca conferma che:
“l’urto accidentale con le navi è una delle principali cause di morte dei cetacei al largo delle coste indiane”.
L’esperto suggerisce che “gli incidenti possono essere ridotti imponendo, per esempio, i limiti di velocità alle imbarcazioni che transitano in quelle aree”.
Queste precauzioni e provvedimenti si sono dimostrati già efficaci proprio in acque italiane.
Come l’istituzione nel 1999 del Santuario dei Cetacei, un’area marina protetta internazionale frutto della collaborazione dei tre paesi nella quale il santuario è compreso: Francia (Costa Azzurra e Corsica), Principato di Monaco e Italia (Liguria, Toscana e nord della Sardegna).
Più recentemente l’area marina protetta del Regno di Nettuno, a tutela dei mammiferi marini che popolano le acque dell’arcipelago campano, ha interdetto alla navigazione un’ampia zona di mare compresa fra Ischia a Ventotene ribadendo la necessità di salvaguardare la vita dei nostri mari.
FAS
This post was published on Nov 24, 2011 14:30
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