Cronaca

L’estate dei veri o finti …ricchi

In questi giorni che attendono il colpo di coda del caldo africano, i gestori dei lidi si lamentano della scarsa affluenza e del calo di presenze. I quotidiani parlano di vacanze solo per ricchi, di difficoltà per le famiglie di accedere agli stabilimenti balneari , soprattutto in quelli con regolamento nazista dove si viene bloccati all’entrata qualora si volessero introdurre cibi e bevande , arrivando addirittura al penoso rito della perquisizione .

Tutto vero o tutto falso. Come al solito chi paga le conseguenze di questo aumento vertiginoso dei costi è il ceto medio. Se ci riferiamo alla realtà campana , nello specifico a quella partenopea, il popolo che vive nei quartieri storici o nelle periferie spesso fa più mare della borghesia; già da aprile non avendo lavoro ma vivendo di welfare ed illegalità li vedi passare intere giornate tra le spiagge libere cittadine e gli svoli , ore certificati da una tintarella assurda che colpisce perfino i bambini. Quando possono esagerare anche questa parte, potremmo definire povera, della popolazione si regala una giornata in lidi di livello superiore o addirittura senza reddito noleggia imbarcazioni dimostrando che tutto si può fare se non si paga un euro di tasse. Per i ricchi l’estate non tramontata mai. A Napoli un gommone non si nega a nessuno e negli stabilmente top li vedi mangiare ostriche a bordo piscina come se non ci fosse un domani .

Allora dove sarebbe questa crisi o questa povertà…A vedere bene è facile scorgerla tra le pieghe di quel dimenticato ceto medio, che paga le tasse ma è sottopagato, che contribuisce alla salute nazionale, ma che ha difficoltà a godersi una giornata di mare che può arrivare a costar per un nucleo di 4 persone anche 200 euro . In realtà il problema non è quello di garantire il mare a tutti o di fare battaglie alla Gassmann per invogliare i gestori ad abbassare i prezzi- chissà perché sono sempre questi attori radical chic a battersi in siffatte imprese mentre regalano la propria immagine a banche finanziare o compagnie assicuratrici….- la vera guerra è quella di permettere al ceto medio di vivere e sperare e questo in Italia ormai è solo un mirabile e lontana chimera…perché parafrasando la grande Ortese il mare non bagna……..chi lavora onestamente

di Roberto Schioppa.

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