di Luigi Casaretta
Mentre la Cina da poco di un anno alle prese con il Covid 19, sembra essere riuscita a contenere la pandemia, facendo filtrare nel web le immagini di una folla festante, seppur mascherata, a Wuhan, mentre festeggia l’ingresso nel 2021, e mentre i paesi occidentali studiano nuove norme contenitive in attesa di distribuire il vaccino in maniera capillare, esistono paesi al mondo che la pandemia non l’hanno proprio conosciuta o almeno possono definirsi covid-free.
Se la Corea del Nord ed il Turkmenistan, aspirano a dichiararsi Covid free, sebbene almeno il primo abbia conosciuto un piccolo focolaio a Kaesong, subito isolato e posto in quarantena dal ferreo regime di Kim Jong-Un, il secondo, posto al centro dell’Asia non ha mai avuto casi sospetti riferibili alla nota pandemia. Per i dati sbandierati al mondo, tuttavia non è possibile operare un riscontro in quanto questi stati sono sottoposti a regimi che stringono la diffusione del virus tanto quanto quella delle informazioni, rendendo difficile anche ai propri stessi cittadini il verificare le informazioni del proprio governo.
L’americana John Hopkins University, da sempre in prima linea sulla raccolta di dati dall’inizio dei primi casi a Wuhan li inserisce a pieno titolo nel piccolo novero di nazioni covid free tuttavia ritenendo improbabile il loro assoluto azzeramento dei casi di covid19.
Esiste invece un piccolo gruppo di stati nel continente oceanico, piccoli atolli formalmente indipendenti, che il mare ha protetto: essi sono Palau, Micronesia, Nauru, Kiribati, Tuvalu, isole Samoa e isole Tonga che sebbene in alcuni di esse vi siano stati casi di infezione prontamente isolati, queste isole possono definirsi davvero delle terre covid free, risentendone purtroppo per lo sviluppo della pandemia mondiale per il solo aspetto economico, essendo legate al turismo e all’esistenza di numerosi presidi turistici, oggi parzialmente o per nulla funzionanti.
This post was published on Gen 4, 2021 16:45
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