Nuovo volto per l’assegno di inclusione: ecco cosa sta cambiando e chi ne beneficeranno, tutti i dettagli e le curiosità
L’Assegno di Inclusione, strumento chiave del sistema di welfare italiano, continua a mostrare un profilo articolato che riflette le profonde differenze economiche e sociali tra le diverse aree del Paese. Recenti dati evidenziano come il Mezzogiorno si confermi la zona con il maggior numero di beneficiari, mentre il Nord si distingue per gli importi medi più elevati riconosciuti ai nuclei familiari.
Secondo gli ultimi aggiornamenti del Ministero del Lavoro, il Sud Italia accoglie il maggior numero di nuclei familiari destinatari dell’Assegno di Inclusione, confermando una situazione di maggiore fragilità economica e sociale in quella parte del Paese. Regioni come Calabria, Sicilia e Puglia registrano numeri significativi di famiglie che accedono al sostegno economico, spesso caratterizzate da condizioni di povertà persistente e disoccupazione elevata. La maggior platea di beneficiari riflette una domanda di inclusione sociale più ampia, legata a difficoltà strutturali del tessuto produttivo e del mercato del lavoro locale.
Il Nord con importi medi più alti
Contrariamente al trend del numero di beneficiari, il Nord Italia emerge per la dimensione media più consistente degli importi erogati dall’Assegno di Inclusione. Le regioni settentrionali, pur con un numero minore di nuclei familiari che usufruiscono del beneficio, garantiscono somme più elevate per singolo beneficiario.

Il doppio volto dell’Assegno di Inclusione: il Sud guida per numero di beneficiari- roadtvitalia.it
Questo fenomeno è attribuibile a diversi fattori, tra cui il costo della vita più alto nelle aree metropolitane del Nord, e una composizione del nucleo familiare e del reddito che determina una diversa modulazione del sostegno economico. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto sono tra le regioni che registrano i valori medi più elevati, segnalando una differente dinamica di distribuzione delle risorse.
Il dualismo tra Nord e Sud sul fronte dell’Assegno di Inclusione non solo testimonia le disparità storiche tra le regioni italiane, ma solleva anche questioni rilevanti per l’efficacia delle politiche sociali. La diversa distribuzione del beneficio evidenzia la necessità di strategie mirate che tengano conto delle specificità territoriali, al fine di evitare che l’assegno diventi uno strumento che riproduce o addirittura accentua le disuguaglianze esistenti. Gli esperti sottolineano l’importanza di un approccio integrato che combini l’erogazione del sostegno economico con misure di inclusione lavorativa e sociale, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese.
In un contesto in cui il contrasto alla povertà rappresenta una priorità nazionale, l’analisi dei dati relativi all’Assegno di Inclusione offre uno spaccato significativo delle sfide ancora aperte nel percorso verso un sistema di welfare più equo e capillare.

Il doppio volto dell'Assegno di Inclusione: il Sud guida per numero di beneficiari, cosa cambia- roadtvitalia.it









