Questo borgo medievale riaccende l’interesse tra storia, mistero e turismo in attesa del possibile svuotamento del lago
Ogni volta che il lago viene svuotato, le pietre delle sue case, la chiesa romanica di San Teodoro e le strade acciottolate riemergono come fantasmi dal passato, offrendo uno spettacolo unico nel panorama italiano dei borghi sommersi.
Dopo anni di rinvii dovuti all’emergenza idrica e a condizioni climatiche avverse, il tanto atteso svuotamento potrebbe finalmente avvenire nei prossimi mesi, alimentando nuovamente l’interesse per questo luogo sospeso nel tempo.
Il borgo sommerso
Nel cuore della Garfagnana, tra le montagne toscane, si cela un mistero che da decenni affascina storici, turisti e appassionati di archeologia: il borgo sommerso di Fabbriche di Careggine. Questo antico villaggio medievale, fondato nel XIII secolo da fabbri ferrai provenienti da Brescia, giace sotto le acque del lago di Vagli, un bacino artificiale creato nel secondo dopoguerra per alimentare una centrale idroelettrica fondamentale per lo sviluppo economico della Toscana.

Riemergerà dal Lago di Vagli – (roadtvitalia.it)
Fabbriche di Careggine nacque nel XIII secolo come centro di lavorazione del ferro, sfruttando le risorse naturali del Monte Tambura. La sua storia è intimamente legata a quella della Via Vandelli, una storica strada che collegava Modena a Massa passando sul torrente Edron. Concesse numerose agevolazioni dalle autorità modenesi, la comunità prosperò, divenendo uno dei principali fornitori di ferro dello Stato Estense.
Tuttavia, tra il 1947 e il 1953, il villaggio fu sommerso dalle acque del lago di Vagli, creato dalla diga alta 92 metri costruita dalla società Selt-Valdarno (oggi Enel). I 146 abitanti delle 31 case furono trasferiti nel vicino paese di Vagli di Sotto, ricostruito per riproporre fedelmente l’impianto urbanistico originario.
Questa trasformazione, seppur necessaria per lo sviluppo energetico regionale, ha lasciato un’eredità di fascino e mistero che si rinnova ogni volta che il bacino viene prosciugato per lavori di manutenzione. Le strutture medievali emergono infatti solo in rare occasioni, come avvenuto nel 1958, 1974, 1983 e nell’ultimo svuotamento del 1994, evento che attirò circa un milione di visitatori da tutto il mondo.
Dopo anni di attesa e rinvii, l’ultimo programma di svuotamento fissava l’intervento per la primavera del 2024, ma l’emergenza idrica che ha colpito l’Italia ha costretto a posticipare nuovamente l’operazione. La determina pubblicata dalla Regione Toscana nel giugno 2023 evidenziava infatti come la scarsità di piogge e il deficit idrico stessero compromettendo il soddisfacimento dei fabbisogni irrigui della piana di Lucca, rendendo inevitabile il rinvio.
Ad oggi, nonostante non vi siano ancora conferme ufficiali, si ipotizza che il 2026 possa essere l’anno giusto per assistere alla riemersione delle rovine. Questo evento rappresenta una sfida notevole dal punto di vista ambientale e logistico: lo svuotamento del lago influisce sulla biodiversità locale e richiede una pianificazione rigorosa per evitare danni irreversibili all’ecosistema. Le operazioni tecniche, che durano circa due mesi, sono indispensabili per garantire la sicurezza della diga e consentire agli studiosi e ai visitatori di esplorare il borgo sommerso.
Il lago di Vagli è facilmente raggiungibile da Lucca, situato a pochi chilometri dal confine con la Liguria. Per chi desidera visitare l’area, il percorso in auto prevede di seguire la SP20 verso Castelnuovo Garfagnana e poi la SR445 fino a Vagli di Sotto. I mezzi pubblici collegano la stazione ferroviaria di Castelnuovo Garfagnana con Vagli di Sotto tramite autobus.

Un borgo fantasma in Italia - (roadtvitalia.it)







