In questi 2 Paesi, con una pensione media italiana, puoi fare davvero la vita da Re: ecco dove trasferirsi dopo l’uscita dal lavoro.
Sempre più pensionati italiani cercano soluzioni alternative per vivere la loro pensione all’estero, spinti da un mix di vantaggi fiscali, clima favorevole e costo della vita più sostenibile.
Se fino a poco tempo fa il Portogallo era il Paese simbolo per chi desiderava trasferirsi all’estero, oggi la situazione è cambiata, favorendo due nuove destinazioni facilmente raggiungibili con voli low cost. Scopriamo quali sono e perché stanno conquistando sempre più pensionati.
Pensioni all’estero: la fine del primato del Portogallo e l’ascesa di nuove mete
Per anni il Portogallo è stato considerato il paradiso dei pensionati italiani grazie a un regime fiscale molto vantaggioso che prevedeva forti agevolazioni per chi decideva di trasferirsi lì. Tuttavia, dal 2024, tali agevolazioni non sono più disponibili per i pensionati italiani, spingendo molti a guardarsi intorno in cerca di alternative più convenienti. Secondo i dati più recenti, tra il 2019 e il 2023 si è registrato un cambiamento significativo nelle preferenze. La Spagna si è affermata come una delle mete più ambite: nel solo 2023, ben 536 pensionati italiani hanno scelto di trasferirsi nel Paese iberico, superando i dati del Portogallo.
Complessivamente, tra il 2019 e il 2023, circa 2.300 pensionati italiani si sono stabiliti in Spagna, evidenziando un trend in crescita che riflette la combinazione di clima mite, qualità della vita e un sistema fiscale più favorevole per i residenti esteri. Un’altra meta che sta attirando un numero crescente di pensionati italiani è la Tunisia, in particolare la città di Hammamet. Nel 2023, la presenza di pensionati italiani in questa località è salita a circa 4.000, rappresentando circa l’8% della popolazione locale. L’interesse verso la Tunisia deriva da un regime fiscale molto vantaggioso e da un costo della vita particolarmente contenuto.
Secondo le indicazioni fornite dalla rivista Fisco Oggi, pubblicazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, in Tunisia la tassazione sul reddito pensionistico gode di un trattamento speciale. I pensionati italiani che si trasferiscono in Tunisia possono usufruire di una decurtazione fiscale fino all’80% sulle pensioni lorde, con un’aliquota d’imposta che può scendere fino al 5% sul trattamento pensionistico. Questi vantaggi sono riservati a chi risiede in Tunisia per almeno 183 giorni all’anno o ha il domicilio fiscale nel Paese.

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Per i non residenti, invece, la tassazione è applicata solo sui redditi prodotti nel territorio tunisino e può essere soggetta a una ritenuta fissa del 20% in determinati casi, come per i manager stranieri dipendenti da società di esportazione o energetiche. Oltre a Spagna e Tunisia, diversi altri Paesi europei e del Mediterraneo stanno guadagnando attenzione tra i pensionati italiani in cerca di un’alternativa all’Italia. Tra questi figurano Romania, Albania, Cipro, Grecia e Slovacchia. Ciascuno di questi Paesi offre un mix diverso di vantaggi, dal costo della vita più basso a condizioni climatiche favorevoli e regimi fiscali più o meno vantaggiosi.
Prima di prendere una decisione definitiva, è fondamentale informarsi approfonditamente su aspetti chiave come il costo degli immobili, la qualità e l’accessibilità dell’assistenza sanitaria, oltre naturalmente ai dettagli del regime fiscale per i pensionati stranieri. Solo così si può costruire un quadro completo e scegliere la destinazione più adatta alle proprie esigenze e aspettative.
La possibilità di raggiungere queste mete con voli low cost rappresenta un ulteriore incentivo, rendendo il trasferimento più semplice e meno oneroso, e permettendo di mantenere un legame più stretto con l’Italia, grazie alla facilità di spostamento. La ricerca di un nuovo stile di vita, con maggiori libertà e serenità economica, spinge quindi un numero crescente di pensionati a esplorare queste nuove rotte, lasciandosi alle spalle le vecchie mete e aprendo le porte a un futuro più luminoso all’estero.

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