Il 18 e 19 dicembre al Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli la “piazza coperta” ospiterà i Mercatini di Natale realizzati con i prodotti nati nei laboratori delle carceri campane. Non è una trovata ad effetto in stile natalizio, ma il risultato concreto del lavoro dei detenuti: birra e vino artigianali, verdure, conserve, dolci, oggetti in ceramica, tutto fatto con dedizione e con il tempo, quello stesso tempo che in carcere spesso scorre senza frutti quando invece potrebbe e dovrebbe essere investito in formazione e competenze.
I mercatini resteranno aperti dalle 9 alle 14 e coinvolgono otto istituti penitenziari: Arienzo, Avellino, Aversa, Carinola, Poggioreale, Santa Maria Capua Vetere, Sant’Angelo dei Lombardi e Secondigliano. L’iniziativa è promossa dalla presidente della Corte d’Appello di Napoli, in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, e verrà inaugurata alla presenza dei vertici della giustizia napoletana, insieme a don Tonino Palmese. Un segnale istituzionale chiaro: il reinserimento non è una parola buona per i convegni, ma una responsabilità concreta. Portare questi prodotti dentro il Palazzo di Giustizia significa mettere il lavoro dei detenuti proprio nel luogo in cui ogni giorno si giudicano colpe e responsabilità, affermando in un certo senso che il riscatto non è uno slogan da manifesto, ma un percorso che passa dal lavoro, dalla fatica e dalla dignità, e questo è un modo concreto per ricordare che la pena, come prevede la Costituzione, deve tendere alla rieducazione. “Questa iniziativa racconta una giustizia che non si limita a punire”, sottolinea la presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli. “Il lavoro svolto in carcere restituisce dignità e responsabilità alle persone detenute. Mettere in luce questi percorsi vuol dire credere davvero nella possibilità di un cambiamento”. Secondo la presidente Covelli, i mercatini sono anche un messaggio chiaro da parte delle Istituzioni: “Un Palazzo di Giustizia che si apre alla città rappresenta una giustizia capace di dialogare con la comunità e di riconoscere, senza ambiguità, il valore costituzionale della funzione rieducativa della pena”.
Comprare un panettone o una bottiglia di vino a questi mercatini non è solo un acquisto natalizio, ma una scelta piccola e concreta: dietro ogni prodotto non c’è una favola, ma una storia che prova a rimettersi in piedi. E questo, oggi, vale più di qualsiasi regalo impacchettato bene.
This post was published on Dic 17, 2025 9:30
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