A Napoli torna CiAV – Cinema ad Alta Voce Fest, l’appuntamento che fa sedere vicini, senza barriere, pubblico vedente e pubblico non vedente. Dopo il debutto fortunato dello scorso marzo al Modernissimo, il festival riparte con la seconda edizione e si sposta a CasaCinema, in via Cisterna dell’Olio, dove da domani fino a sabato il programma sarà fitto come un traffico del venerdì pomeriggio.
L’idea è semplice ma rivoluzionaria: rendere cinema e arti visive davvero accessibili. Non a parole, ma nei fatti. Così, tra laboratori per studenti dell’Accademia di Belle Arti e delle scuole superiori, proiezioni e performance aperte a tutti (e gratuite), il festival punta a mischiare mondi che troppo spesso restano separati.
Le proiezioni, film o corti che siano, saranno tutte fruibili anche da chi non vede grazie all’audiodescrizione tramite l’app MovieReading, da scaricare prima di entrare in sala. Per podcast, audiolibri e performance audio dal vivo, invece, il pubblico indosserà mascherine per sperimentare una “visione” completamente sonora. Un modo per far capire a chi vede che la percezione non passa solo dagli occhi.
Il cartellone è tutt’altro che timido: tra gli ospiti spuntano Ambra Angiolini, Lino Musella, Angela e Marianna Fontana, Paola Manduca, Maldestro, Gnut, Rocco Mentissi, Manola Rotunno e molti altri. Un mix di cinema, musica, teatro e narrazione che promette di agitare per bene le acque culturali cittadine.
Tra le novità di questa edizione c’è la “colazione al buio” (sì, proprio così) prevista per il 29 novembre alle 10, accompagnata dalla lettura tattile di manifesti cinematografici grazie al contributo del Museo del Cinema di Torino. Subito dopo, un percorso fotografico dedicato a ciechi e ipovedenti: smartphone o fotocamera in mano e via a catturare luci, ombre e sensazioni nel centro storico. Perché vedere non è solo una questione di retine funzionanti.
Spazio anche alla Silent reading & disco: nel corridoio di CasaCinema prenderà forma una piccola oasi di lettura ad alta voce di sceneggiature e testi che hanno dato vita ai grandi film, interpretati dagli allievi della Scuola di Teatro del Teatro Stabile. Il tutto accompagnato dal sound design di Ghighi Di Paola (Rai Radio 3 – Battiti). E quando le parole finiscono, si passa al ballo: cuffie wireless, musica elettronica e sound sperimentali, per una silent disco che promette scintille.
“Siamo felici di tornare a Napoli” spiega il direttore artistico Rocco Calandriello “e di portare avanti un progetto che mette l’inclusione al centro, senza retorica. Non basta parlare di accessibilità: bisogna praticarla. E il pubblico, sempre più vario e partecipe, ce lo conferma“.
Calandriello sottolinea anche un punto decisivo: la tecnologia c’è, la legge pure. Quello che manca, spesso, è farle dialogare davvero. “Napoli e la Campania” aggiunge “hanno tutte le carte in regola per diventare un riferimento europeo del cosiddetto Cinema Amico”
Il festival, insomma, non si limita a proiettare film: prova a cambiare il modo in cui li viviamo. E se il “passo è breve”, come dice il direttore, CiAV sembra intenzionato a farlo diventare un salto.
This post was published on Nov 27, 2025 10:00
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