Una grande notizia per gli amanti dell’arte (e non solo): dal 24 luglio al 2 novembre, al Museo e Real Bosco di Capodimonte si potrà vivere un’esperienza davvero unica
Per la prima volta, due capolavori di Caravaggio – La Flagellazione di Cristo e l’Ecce Homo – saranno esposti insieme, in dialogo sulla stessa parete della sala 62. Un evento imperdibile, organizzato in occasione dei 2500 anni di Napoli.
Dopo la sua partecipazione alla mostra romana “Caravaggio 2025” per il Giubileo, La Flagellazione torna finalmente “a casa”, ma non da sola. Ad accompagnarla sarà infatti l’Ecce Homo, prestato eccezionalmente dal Museo del Prado di Madrid, dove l’opera è custodita per conto del suo attuale (e anonimo) proprietario. Si tratta di uno degli ultimi dipinti ad essere stato ufficialmente riconosciuto come autografo del Merisi, riscoperto solo nel 2021 e al centro di un acceso interesse da parte del mondo dell’arte e dei media internazionali.
“Questa volta il nostro Ospite è davvero speciale”, ha commentato il direttore Eike Schmidt. “Appena abbiamo saputo che l’Ecce Homo sarebbe arrivato in Italia, abbiamo fatto di tutto per portarlo a Napoli, al termine della mostra romana. E ci siamo riusciti”.
Un’occasione rarissima: l’Ecce Homo può uscire dalla Spagna solo in casi eccezionali, e Napoli sarà l’unica tappa italiana prevista prima del rientro dell’opera.
L’esposizione, dal titolo “Doppio Caravaggio”, fa parte del ciclo “L’Ospite”, una serie di mostre temporanee organizzate da Capodimonte durante i lavori di rinnovo degli spazi museali. L’obiettivo è quello di aprirsi sempre di più al dialogo con le istituzioni culturali italiane e internazionali, rafforzando l’identità del museo napoletano e valorizzando il suo straordinario patrimonio.
“Siamo grati al Ministero della Cultura spagnolo, al Museo del Prado e naturalmente al proprietario del quadro. E un grazie anche al Comune di Napoli, al sindaco Manfredi e a Laura Valente, direttrice artistica di Napoli 2500, per aver sostenuto questa mostra”, ha aggiunto Schmidt.
Un doppio Caravaggio, dunque, per una doppia emozione: due opere nate entrambe a Napoli, che dopo secoli si ritrovano nello stesso luogo, regalando ai visitatori un’esperienza visiva e simbolica di rara intensità.










