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Arriva il cashback sanitario: ti rimborsano le spese mediche, svolta assoluta non si era mai visto

Ottenere il cashback sanitarioCashback sanitario: una nuova misura di welfare - (roadtvitalia.it)

La possibilità di ottenere un rimborso trimestrale delle spese sanitarie sostenute e registrate attraverso il sistema della Tessera Sanitaria

Nel contesto dell’iter parlamentare del decreto Fiscale 84/2025, in Commissione Finanze della Camera è stato presentato un emendamento rilevante che introduce il cashback per le spese sanitarie con rimborso a cadenza almeno trimestrale.

La proposta, firmata dai deputati Michele Gubitosa, Raffa e Alifano del Movimento 5 Stelle, mira a velocizzare il recupero delle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi più bassi, modificando sostanzialmente il tradizionale meccanismo di rimborso previsto in sede di dichiarazione dei redditi.

Cashback sanitario: come funziona e a chi è rivolto

L’emendamento introduce un nuovo comma 9-bis all’articolo 1 del decreto, prevedendo la possibilità di ottenere un rimborso trimestrale delle spese sanitarie sostenute e registrate attraverso il sistema della Tessera Sanitaria. Tale rimborso andrebbe a sostituire, in via sperimentale per l’anno 2026, la classica detrazione fiscale al 19% che invece viene tradizionalmente recuperata solo al momento della dichiarazione dei redditi.

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La misura è rivolta ai contribuenti con un reddito annuo non superiore a 15.000 euro e prevede un rimborso in denaro con cadenza almeno trimestrale, consentendo così di accelerare il recupero degli oneri sanitari senza dover attendere il termine dell’anno fiscale. Per il 2026, è prevista un’autorizzazione di spesa pari a 1 milione di euro per finanziare questa sperimentazione.

Qualora l’emendamento venisse approvato e inserito nel decreto, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà emanare un decreto attuativo che stabilisca le modalità operative, inclusa la possibilità di adesione volontaria al cashback sanitario. Ciò significa che il contribuente potrà scegliere se ricevere il rimborso in maniera anticipata o continuare a beneficiare della detrazione tradizionale in sede di dichiarazione dei redditi.

Un ulteriore emendamento collega il cashback sanitario all’estensione di un analogo meccanismo di rimborso per le spese di affitto degli alloggi destinati agli studenti universitari fuori sede. Anche in questo caso, i rimborsi ricevuti non concorreranno a formare il reddito imponibile del beneficiario e saranno esenti da qualsiasi prelievo fiscale.

Questa misura rappresenta un importante aiuto per le famiglie e gli studenti universitari, facilitando il recupero delle spese legate all’alloggio e agevolando l’accesso agli studi per chi vive lontano dalla propria abitazione abituale.

Il concetto di cashback, tradotto in italiano anche come ristorno o rimborso, si sta diffondendo sempre più nel contesto fiscale e commerciale, dopo aver avuto successo come pratica nei servizi di acquisto online e programmi di fidelizzazione. In generale, il cashback consente agli utenti di ricevere una percentuale delle somme spese, incentivando così i consumi e migliorando la liquidità disponibile.

Nel caso specifico delle spese sanitarie, applicare il cashback significa anticipare al contribuente una quota delle detrazioni che normalmente si recupererebbero solo a fine anno, così da supportare in modo più tempestivo le famiglie con redditi limitati.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio dibattito sulla digitalizzazione e semplificazione delle procedure fiscali, che mira a ridurre i tempi di attesa e a facilitare la relazione tra cittadini e fisco. L’implementazione del cashback sanitario richiederà un sistema tecnologico efficiente in grado di monitorare e gestire le spese mediche sostenute, sfruttando la rete della Tessera Sanitaria e le piattaforme digitali esistenti.

Se il Parlamento dovesse approvare l’emendamento, il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà definire le modalità operative, incluse le regole per l’adesione volontaria e le tempistiche di erogazione. È ipotizzabile anche il coinvolgimento del sostituto d’imposta, che potrebbe anticipare i rimborsi al contribuente, semplificando ulteriormente il processo.

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