La notizia, riportata sulle pagine online del Il Mattino.it, ci spiega che tale tecnica (Tac dei ‘vulcani’) servirà per mappare il sottosuolo napoletano. Il primo test sarà effettuato nella Galleria Borbonica di Napoli. Questo metodo, se si dimostrasse efficace, sarebbe meno invasivo delle solite tecniche sui carotaggi. Il test è un’iniziativa del Distretto Tecnologico per le Costruzioni Sostenibili (Stress), in collaborazione l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Il test, che coinvolge anche la società Tecno-In, rientra nel progetto “Metropoli”, e consiste nell’installare all’interno del Tunnel Borbonico, una cavità che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nelle vicinanze di Palazzo Reale, un rivelatore progettato dall’Infn per studiare i vulcani, che permetterà di ottenere delle radiografie della loro struttura interna, sostituendo i raggi X con particelle chiamate muoni. Paolo Strolin, dell’Infn, ha poi spiegato al Mattino cosa sono i muoni: “Sono i “fratelli maggiori” degli elettroni, con massa circa 200 volte più grande. Muoni di alta energia sono prodotti di continuo nelle interazioni di particelle di altissima energia provenienti dal cosmo con particelle dell’alta atmosfera terrestre”.
Infine, sottolinea Ennio Rubino, presidente di Stress, “l’esperimento è un esempio di quanto sia importante integrare conoscenze per provare a standardizzare, anche nel settore della protezione dell’ambiente costruito, nuove applicazioni di tecnologie già impiegate in altri settori”.
This post was published on Feb 4, 2016 14:41
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