Venerdì 24 ottobre 2025, presso la scuola Marconi di Afragola (Na), sarà inaugurato “Lo Scaffale di Andrea”, una splendida iniziativa solidale promossa dall’Associazione La Battaglia di Andrea. Già, ma in cosa consiste e con quali finalità? Semplice: all’interno del plesso scolastico sarà allestito un vero e proprio scaffale dotato di oggetti di grande utilità quali penne, matite, quaderni e altro materiale da cancelleria. Perché? Per dare una mano concreta a chi si trova nei classici piccoli intoppi di ogni giorno, quelli che sembrano niente ma a volte mettono davvero in difficoltà. Quante volte, infatti, capita che i ragazzi dimentichino di portare nello zaino gli strumenti necessari per le lezioni? Ecco: con questo sistema avranno sempre tutto l’occorrente, senza rischiare le classiche ramanzine dei professori. Lo scaffale è già pieno di materiale grazie all’Associazione La Battaglia di Andrea e alla generosità di Rossana Pastore, un’imprenditrice che, dopo aver chiuso la sua cartoleria, ha deciso di donare all’associazione tutto ciò che le era rimasto. “Con Lo Scaffale di Andrea” racconta Asia Maraucci, presidente de La Battaglia di Andrea, “vogliamo dare ai bambini un piccolo punto fermo, così che nessuno si senta escluso o in imbarazzo solo perché ha dimenticato qualcosa. Ma c’è di più: vogliamo insegnare il valore della condivisione. Prendi solo ciò che ti serve e, se puoi, lascia qualcosa per chi ne avrà bisogno. Un gesto semplice, ma che vale più di tante parole: è un modo per far crescere nei ragazzi la solidarietà e il senso di responsabilità, già tra i banchi di scuola”. Anche la dirigente scolastica, Maria Grazia Silveri, sottolinea l’aspetto educativo del progetto: “Lo Scaffale di Andrea non è solo un aiuto concreto e immediato, ma anche una lezione di vita. Insegna ai nostri studenti valori come la solidarietà, la responsabilità e lo spirito di comunità. In un periodo in cui spesso ci si dimentica cosa significhi davvero condividere, iniziative come questa ci riportano all’essenziale: la gentilezza e il rispetto reciproco”. L’Associazione La Battaglia di Andrea non è nuova a iniziative sul piano sociale, ne ha portate avanti molte nel tempo, e tutte con grande successo. Fondata nel 2020 dai genitori di Andrea, bambino affetto da autismo e la cui forza e dolcezza hanno lasciato un segno profondo nel cuore di tutti, oggi l’Associazione porta avanti progetti dedicati ai più piccoli e alle loro famiglie, con un’attenzione speciale a chi vive situazioni di difficoltà o fragilità promuovendo iniziative solidali nelle scuole, sostenendo attività sociali e sensibilizzando la comunità al valore della condivisione e dell’inclusione.
Dietro l’iniziativa “Lo Scaffale di Andrea” c’è una storia di grande impegno. Luigi Concilio e Asia Maraucci, anima e voce dell’associazione La Battaglia di Andrea, ne parlano in questa breve intervista per RoadTv Italia:
Ciao ragazzi, prima di tutto parliamo de La battaglia di Andrea, da sempre molto attiva sul fronte della sensibilizzazione … vi va di parlarne?
Asia: La Battaglia di Andrea è un’associazione molto attiva su tutto il territorio italiano. Portiamo avanti le nostre battaglie in tantissime città, in ogni campo e settore dove purtroppo avvengono discriminazioni o ingiustizie nei confronti delle persone con disabilità. Non ci fermiamo davanti a nulla: interveniamo quando ci sono diritti negati, barriere architettoniche, mancanza di accessibilità o casi di esclusione sociale. L’obiettivo è far capire che la disabilità non deve mai essere un limite, ma una condizione da rispettare e tutelare. Ogni battaglia che affrontiamo è un passo in più verso una società più giusta, più consapevole e davvero inclusiva.
Come funziona lo scaffale di Andrea? E quale messaggio volete trasmettere ai bambini e alle famiglie con questa iniziativa?
Asia: Lo Scaffale di Andrea nasce per rispondere a piccoli imprevisti quotidiani dei bambini, come dimenticare una penna o un foglio a scuola, che possono trasformarsi in momenti di disagio. L’idea è semplice ma educativa: all’interno delle scuole mettiamo uno scaffale o una piccola vetrinetta già rifornita dall’Associazione, dove gli studenti possono prendere liberamente ciò di cui hanno bisogno, ma solo ciò che serve. Non si tratta solo di un aiuto pratico: vogliamo trasmettere valori importanti come la solidarietà, la responsabilità e il senso della comunità. Anche i genitori, i docenti o chiunque voglia contribuire può lasciare materiale, trasformando un piccolo gesto in qualcosa di grande. In questo modo insegniamo ai bambini a condividere, a rispettare le necessità degli altri e a capire che anche un oggetto semplice può diventare uno strumento di crescita e di attenzione verso chi ci sta accanto. È un modo concreto per far capire che aiutarsi a vicenda non solo un valore astratto, ma qualcosa che si può vivere ogni giorno, già sui banchi di scuola.
Che ruolo ha la condivisione secondo voi nella crescita dei più piccoli?
Luigi: La condivisione è un valore fondamentale nella crescita dei bambini, poiché favorisce lo sviluppo di competenze sociali essenziali come l’empatia, la cooperazione e la consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui. Attraverso la condivisione, i bambini imparano a gestire le proprie emozioni, a rispettare gli altri e a costruire relazioni positive. Iniziative come Lo Scaffale di Andrea offrono ai bambini l’opportunità di esercitare questi valori in un contesto concreto e quotidiano, contribuendo così alla loro crescita armoniosa e alla costruzione di una società più empatica e solidale.
Lo scaffale di Andrea potrà diventare un modello replicabile anche in altre città?
Luigi e Asia: Sì, Lo Scaffale di Andrea è un modello replicabile ovunque, perché l’idea alla base è semplice ma potente: insegnare il valore della condivisione e della responsabilità. Già noi ci stiamo impegnando per portarlo in altre scuole e città, perché crediamo che ogni comunità possa trarre beneficio da questo progetto. Il vero valore dello scaffale non sta tanto negli oggetti materiali che contiene, quanto nel concetto che trasmette: piccoli gesti concreti che educano i bambini a rispettare gli altri, aiutarsi a vicenda e costruire relazioni positive. È un’idea che può crescere e diffondersi, portando con sé un insegnamento duraturo più importante di qualsiasi materiale presente sullo scaffale.
Come risponde la comunità locale alle vostre iniziative? C’è vero coinvolgimento e partecipazione?
Luigi e Asia: Sia la comunità locale dove siamo nati, sia le altre comunità in cui siamo presenti, accolgono le nostre iniziative a favore delle persone disabili e dei più fragili con grande entusiasmo e partecipazione. C’è un vero coinvolgimento: genitori, insegnanti, studenti e cittadini contribuiscono attivamente e ci supportano in tanti modi. Ovviamente, come in ogni percorso, non manca chi prova a ostacolarci: abbiamo subito atti vandalici, aggressioni e altri episodi negativi. Ma anche questo ci fa capire che il nostro lavoro sta funzionando, perché significa che stiamo portando avanti iniziative importanti e visibili, che scuotono le coscienze e cercano di cambiare le cose.
Guardando al futuro, qual è il vostro sogno per “Lo scaffale di Andrea”?
Guardando al futuro, il nostro sogno per Lo Scaffale di Andrea è vederlo diffondersi sempre di più, diventando un modello replicabile in tutte le scuole e comunità italiane. Vogliamo che questo progetto diventi un simbolo di solidarietà e condivisione, un piccolo gesto concreto che insegni ai bambini il valore di aiutarsi a vicenda e di rispettare gli altri. Il nostro obiettivo non è solo fornire materiali, ma creare una cultura della solidarietà e della responsabilità fin dai primi anni di scuola, così che questi valori possano accompagnare i bambini anche nella vita adulta. Siamo già al lavoro per estendere lo scaffale in altre città, perché crediamo che un’idea semplice, se condivisa, possa fare davvero la differenza.
Appuntamento il giorno 24 ottobre alla scuola Marconi di Afragola anche perché, con Lo Scaffale di Andrea, la scuola Marconi e l’Associazione La Battaglia di Andrea dimostrano che educare non significa solo istruire, ma anche costruire comunità.












