Cronaca

Addio Emilio Fede, mezzo secolo di televisione tra giornalismo e spettacolo

Volto iconico e discusso della TV italiana: dalle dirette sulla Guerra del Golfo al regno del Tg4, passando per gaffe, imitazioni e polemiche.

Si è spento Emilio Fede, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, uno dei volti più noti e controversi del giornalismo televisivo italiano. Una carriera lunga oltre cinquant’anni, capace di attraversare ere diverse della TV, dalla Rai a Mediaset, dalle notizie in prima serata alle imitazioni diventate fenomeno popolare.

Il suo esordio fu in Rai, dove si impose come inviato e conduttore. Lo stile diretto, quasi teatrale, gli permise presto di farsi notare in un mondo che stava trasformando la televisione nel centro della vita pubblica del Paese.

Il grande salto arrivò nel 1991 con la Guerra del Golfo: le dirette notturne, l’intervista al pilota prigioniero Gianmarco Cocciolone e quel celebre “sono stato abbattuto” entrarono nella storia televisiva. Da lì, il passaggio a Mediaset, chiamato da Silvio Berlusconi a dirigere il Tg4, fu la svolta definitiva: Fede trasformò il telegiornale in un palcoscenico personale, fatto di cronaca ma anche di commenti, smorfie e sfoghi che diventavano parte integrante dello spettacolo.

Indimenticabili le sue gaffe in diretta, i lapsus diventati virali (“che figura di m…” è rimasto proverbiale) e le arrabbiature con tecnici e collaboratori. Materiale che, nel tempo, lo rese un fenomeno di costume: Crozza lo imitava, la rete rilanciava i suoi fuori onda, e Fede finì per accettare quella caricatura di sé stesso, consapevole che fosse ormai parte del suo personaggio.

Il rapporto con Silvio Berlusconi fu il cardine della sua carriera: difensore instancabile del Cavaliere, attirò l’accusa di essere “un megafono più che un giornalista”. Ma quella fedeltà gli garantì un ruolo di primo piano nel sistema mediatico e politico italiano.

La parabola professionale si interruppe bruscamente nel 2012, con l’uscita da Mediaset dopo il coinvolgimento nell’inchiesta Ruby. “Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede”, disse una volta, rivendicando il suo percorso.

Negli ultimi anni a segnare profondamente la sua vita è stata la scomparsa di Diana De Feo, giornalista e parlamentare di Forza Italia, sua moglie dal 1963, morta nel 2021. Una compagna con cui aveva condiviso quasi sessant’anni, spesso a distanza – lui a Milano, lei tra Roma e Napoli – ma uniti da un rapporto profondo e continuo. Celebre anche l’episodio in cui, pur agli arresti domiciliari, si recò a Napoli per raggiungerla nel giorno del compleanno: fu arrestato per evasione e poi subito rilasciato.

Emilio Fede lascia l’immagine di un uomo che ha fatto della TV la sua vita: giornalista, conduttore, personaggio, capace di dividere, di farsi amare o detestare, ma mai di passare inosservato.

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