È morto nella sua casa nello Utah l’attore, regista e produttore che ha segnato oltre mezzo secolo di storia cinematografica. Dalla leggenda di Butch Cassidy all’impegno civile del Sundance, Redford ha incarnato il volto romantico e ribelle di Hollywood, unendo fascino da star e profonda coscienza sociale.
Robert Redford non è più tra noi. Si è spento all’età di 89 anni nella sua casa nello Utah, lasciando un vuoto che va ben oltre i confini del cinema. Attore, regista, produttore, fondatore del Sundance Festival: in lui convivevano glamour e impegno, carisma e sensibilità civile, leggenda hollywoodiana e voce del cinema indipendente.
Il pubblico mondiale lo scoprì nel 1969 accanto a Paul Newman in Butch Cassidy and the Sundance Kid: lo sguardo limpido e ribelle, il sorriso ironico e la naturalezza davanti alla macchina da presa lo trasformarono in un’icona immediata. Da lì una sequenza irripetibile di film negli anni Settanta: The Sting, Come eravamo con Barbra Streisand, I tre giorni del Condor, fino ad All the President’s Men, nei panni del giornalista Bob Woodward nello scandalo Watergate.
Redford però non si accontentò mai di essere il “bello di Hollywood”. Nel 1980 passò dietro la macchina da presa con Ordinary People, conquistando subito l’Oscar per la regia. Seguirono opere intense e raffinate come In mezzo scorre il fiume, Quiz Show, The Horse Whisperer. La sua ricerca di autenticità lo spinse anche a fondare il Sundance Institute e il Sundance Film Festival, che negli anni hanno dato voce e visibilità a generazioni di giovani registi e sceneggiatori.
La sua vita privata, segnata da tragedie come la perdita dei figli Scott e James, e dall’amore duraturo con la pittrice tedesca Sibylle Szaggars, si intrecciava sempre con l’impegno pubblico. Negli ultimi anni aveva ridotto le apparizioni, ma nel 2013 sorprese ancora con All Is Lost, un film quasi muto in cui, solo su una barca in mezzo all’oceano, affrontava la solitudine e la morte: una prova estrema, quasi un testamento artistico.
Con la scomparsa di Robert Redford si chiude un’epoca. Non era solo un attore, né solo un regista: era un sognatore che credeva che il cinema potesse cambiare le persone e il mondo. L’America perde uno dei suoi ultimi eroi romantici, e il pubblico internazionale un compagno di emozioni che ha attraversato intere generazioni.












