Cronaca

Addio a Franco Chinappi, anima della cucina formiana e pioniere della ristorazione di qualità

Si è spento a 86 anni Franco Chinappi, storico ristoratore di Formia. Dal locale di via Anfiteatro una storia familiare lunga quasi settant’anni, fatta di tradizione, rigore sulla materia prima e memoria collettiva della città.

Formia perde uno dei suoi volti più autentici

Formia saluta uno dei protagonisti assoluti della propria identità gastronomica. Franco Chinappi si è spento a 86 anni, lasciando un vuoto profondo non solo nella ristorazione cittadina, ma nel tessuto umano e culturale di una comunità che nel suo locale ha riconosciuto, per decenni, un punto di riferimento.

La sua scomparsa arriva a pochi giorni da quella di Tommaso Bartolomeo del Caffè Bitti, segnando un passaggio doloroso per un commercio locale già provato e sempre più orfano delle sue figure storiche.


Via Anfiteatro, una storia che nasce nel dopoguerra

Dal 1957, la famiglia Chinappi ha gestito prima una pizzeria e poi un’osteria in via Anfiteatro, a ridosso dell’area archeologica e della stazione ferroviaria. Un luogo che ha incarnato il sogno di rinascita della città dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale.

Franco, insieme all’inseparabile moglie Anna Chinappi, ha portato avanti un’idea precisa e coerente di cucina: qualità senza compromessi, fedeltà alla tradizione formiana e rifiuto di mode passeggere o contaminazioni forzate. Un’impostazione che ha reso il locale un simbolo, dentro e fuori i confini cittadini.


Sport, politica e grandi personaggi “da Franco”

Il ristorante Chinappi è stato molto più di un luogo dove mangiare. È stato spazio di incontri riservati, rifugio discreto per campioni dello sport e teatro informale della vita politica locale.

Tra quei tavoli hanno cenato, spesso in incognito, Sara Simeoni e Pietro Mennea, nei giorni delle imprese olimpiche e dei record mondiali tra il 1978 e il 1980.
Negli anni dell’epopea di America’s Cup, per incontrare Cino Ricci o Mauro Pellaschier bastava chiedere di Franco.

Indimenticabile anche la serata del 9 luglio 1991, quando l’entourage di Sergej Bubka, reduce dall’ennesimo record del mondo allo stadio degli Aranci, trasformò la pizzeria in una tavolata memorabile per giornalisti e addetti ai lavori.


Il locale come “seconda aula” della politica

“Da Franco” si andava anche dopo i consigli comunali più accesi. Lì, sindaci e opposizioni ritrovavano dialogo e misura davanti a una pizza. Era così ai tempi del sindaco e poi senatore Michele Forte, che considerava quasi obbligatorio chiudere le maratone consiliari nel locale di via Anfiteatro.

Mai una denuncia, mai uno strappo irreparabile: le tensioni si scioglievano a tavola. Franco, che amava definirsi – a torto – uno che aveva “fatto le scole vascie”, possedeva invece un’acuta intelligenza pratica e un raro talento nel comprendere le persone.


Una famiglia, tre generazioni di ristoratori

Franco Chinappi se ne va con la consapevolezza di aver trasmesso un patrimonio solido. Il figlio Stefano Chinappi, considerato dal 2006 tra i migliori ristoratori di Roma, ha portato il nome Chinappi prima in piazza Barbenini e poi in via Valenziani.
Il nipote Michele Chinappi ha arricchito la scena gastronomica della movida di via Abate Tosti, a Mola, mentre la nipote Chiara Chinappi opera in località Farano, a Formia.

Una storia familiare che affonda le radici in Antonio e Vincenza Chinappi, genitori di Franco, e che ha saputo attraversare quasi sette decenni con un’attenzione maniacale alla materia prima, sostenuta anche dalla storica pescheria di famiglia dei Purificato.


Il riconoscimento della città

Il 6 marzo 2017, l’allora sindaco Sandro Bartolomeo consegnò a Franco e ad Anna una targa ufficiale: un ringraziamento pubblico per aver contribuito a esportare nel mondo la migliore immagine di Formia e per aver accompagnato, nel silenzio e con eleganza, i momenti felici di intere generazioni.

Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze della redazione.

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