Cultura

Ad un passo da Roma, c’è un borgo che vi lascerà a bocca aperta

Torre AlfinaUn borgo arroccato nel Lazio - (roadtvitalia.it)

Conquista per il suo castello neogotico, il bosco fiabesco e le tradizioni locali: un viaggio tra storia, natura e autenticità laziale

Nel cuore del Lazio, un borgo medievale continua a incantare visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo. Una cittadina arroccata sull’Alta Tuscia, rappresenta un autentico scrigno di storia, natura e tradizione, capace di trasmettere la magia di un passato lontano attraverso le sue vie lastricate, il castello imponente e il bosco incantato che si estende ai suoi piedi.

Recenti approfondimenti turistici e culturali confermano come questo piccolo centro sia una delle mete più affascinanti e meno conosciute del centro Italia, ideale per chi desidera immergersi in un’atmosfera senza tempo lontano dal caos contemporaneo.

Un borgo arroccato

Visitare Torre Alfina significa percorrere un viaggio nella storia e nella cultura del Lazio. Il borgo, pur di dimensioni contenute, offre diverse attrazioni di grande valore storico e artistico. La piazza principale, Piazza Sant’Angelo, ospita la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, un edificio sacro risalente tra il XV e il XVI secolo. Nonostante la sua semplicità architettonica, la chiesa conserva un altare pregevole e una pala d’epoca, testimonianze del fervore religioso e artistico di un tempo.

Torre Alfina

Torre Alfina, nel Lazio – (roadtvitalia.it)

Le mura medievali, seppur in parte conservate, raccontano di un passato difensivo che ha visto Torre Alfina presidiare i confini tra Lazio, Toscana e Umbria. Due porte antiche, Porta Romana e Porta del Sole, sono ancora oggi accessi simbolici al borgo e rappresentano l’ingresso a un mondo dove la storia si respira ad ogni angolo. Tra le curiosità più suggestive vi sono i sotterranei scavati nel tufo, vere e proprie cantine utilizzate storicamente per la conservazione di vino e olio. Alcune di queste sono ancora operative, mentre altre vengono aperte al pubblico in occasioni speciali, aggiungendo fascino e mistero alla visita.

Poco distante dal centro si trova il Museo del Fiore, un’attrazione che valorizza la biodiversità locale e le tradizioni botaniche del territorio. Inserito nella Riserva Naturale di Monte Rufeno, il museo offre installazioni interattive e percorsi sensoriali che cambiano con le stagioni, sottolineando la ricchezza naturale e la varietà floristica dell’area.

Il simbolo indiscusso di Torre Alfina è senza dubbio il suo Castello, una maestosa fortezza che domina il borgo con le sue torri merlate e le possenti mura in pietra grigia. L’edificio, che si erge maestoso già da lontano, è stato costruito originariamente con scopi militari nel Medioevo per sorvegliare i confini territoriali. Nel XIX secolo, il castello ha subito un’importante trasformazione grazie all’intervento del banchiere belga Edoardo Cahen d’Anvers, il quale ne fece una residenza nobiliare in stile neogotico.

A pochi passi dal castello si estende il Bosco del Sasseto, noto anche come il “Bosco di Biancaneve” grazie alla sua atmosfera surreale e quasi magica. Questo ambiente naturale, riconosciuto dal National Geographic per la sua unicità, affascina per i massi lavici coperti di muschio, gli alberi dai tronchi contorti e un sottobosco fitto che crea continui giochi di luce e ombra.

Il bosco occupa circa 60 ettari ed è popolato da oltre trenta specie arboree, tra cui lecci, faggi, olmi, aceri e l’albero della manna, un’esclusiva particolare della zona. Alcuni esemplari raggiungono altezze superiori ai 25 metri e diametri notevoli, testimoniando la longevità e la vitalità di questa foresta. Nel cuore del Sasseto si trova inoltre il Mausoleo di Edoardo Cahen, una piccola costruzione neogotica realizzata alla fine dell’Ottocento per onorare la memoria del marchese che ha profondamente influenzato il destino di Torre Alfina.

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