Scampia torna protagonista con un’iniziativa che unisce creatività, comunità e visione. È partito infatti “Scampia Project – A vele spiegate”, un grande laboratorio collettivo pensato per restituire voce, immaginazione e futuro a uno dei luoghi simbolo di Napoli. L’iniziativa rientra nelle Celebrazioni Napoli 2500, volute dal sindaco Gaetano Manfredi, con la direzione artistica di Laura Valente e il sostegno del Comune e della Città Metropolitana.
Dal 26 al 28 settembre, il foyer dell’Auditorium Fabrizio de André diventerà una fucina di idee e linguaggi: artisti, musicisti, street artist, rapper, scrittori e soprattutto giovani e bambini del quartiere lavoreranno fianco a fianco. Non per “insegnare”, chiariscono gli organizzatori, ma per condividere esperienze e costruire insieme un racconto nuovo, dal basso.
Cuore del progetto è il laboratorio di storytelling “Scampia sono io”, curato da Daniele Sanzone, scrittore e musicista che guiderà i ragazzi tra parole e identità. Ci sarà anche “Vele di rap”, un percorso dedicato al freestyle con PeppOh, e “Onde di colore”, laboratorio artistico con la street artist Trisha Palma, già autrice dell’immagine simbolo della Vela Celeste. La musica “dal riciclo” arriverà invece con Maurizio Capone e il suo “Come suona il caos”, che trasforma materiali di scarto in strumenti sonori.
Il momento clou sarà domenica alle 18: bambini, ragazzi e artisti porteranno in scena parole, suoni e colori nati dai laboratori. Ad aprire lo spettacolo sarà il testo scritto insieme a Sanzone, poi l’esibizione live di Trisha Palma, la canzone collettiva creata con PeppOh e i suoni degli strumenti realizzati con Capone. A dare ancora più energia, l’accompagnamento in unplugged della rock band di Scampia ‘A67.
Il progetto si muove nel segno della sostenibilità e del riuso: pitture bio, strumenti costruiti con materiali riciclati, pannelli ecologici e un’attenzione costante a trasformare scarti e residui in nuove possibilità. L’esperienza sarà anche raccontata in un documentario di Davide Scognamiglio, fondatore di Manovalanza.
Ma “A vele spiegate” è solo l’inizio. Nei laboratori prende forma anche “Semina”, primo capitolo di un percorso partecipativo lanciato dal Comune di Napoli insieme allo studio di design e innovazione CRA – Carlo Ratti Associati. Al centro, la Vela Celeste, da ripensare come nuova casa simbolica del quartiere. Da questo processo nascerà anche l’installazione “Reimagining Home”, che sarà presentata alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2025, con l’uso di strumenti di intelligenza artificiale per immaginare il futuro.
Insomma, Scampia non resta ferma: si trasforma, sogna, crea. E lo fa “a vele spiegate”, insieme.











