“Ho proclamato, per il giorno delle esequie del piccolo Salvatore, il lutto cittadino, interpretando in tal modo i sentimenti di tutta la città, così profondamente scossa da questa immane e inaccettabile tragedia. Le bandiere di palazzo San Giacomo e di via Verdi sono state immediatamente abbassate a mezz’asta in segno di lutto”.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rotto con queste parole il silenzio in merito alla tragica morte di Salvatore Giordano, il 14enne ferito dal crollo dei calcinacci alla Galleria Umberto I avvenuto sabato scorso. La decisione di proclamare il lutto cittadino anche a Napoli, come a Marano, città di Salvatore, nel giorno dei suoi funerali, è stata annunciata dal sindaco con un post su Facebook.
Un profilo basso, quello finora scelto da De Magistris in merito a questa triste vicenda. Il Comune infatti deve ancora dimostrare la propria estraneità in merito all’ultimo di una lunga serie di crolli, iniziati nel 2005: quello che è costato la vita al piccolo Salvatore. I pm sono al lavoro da due giorni per fare tutte le verifiche e accertare le responsabilità del caso: non è ancora chiaro infatti se la competenza per la manutenzione del tratto di cornicione crollato fosse del Comune di Napoli o dei condomini privati situati all’interno della Galleria. Ma una cosa è certa: i sentimenti di tutti i cittadini napoletani in questo momento di lutto urlano a gran voce che su questa brutta storia venga al più presto fatta chiarezza, e che i colpevoli della morte di Salvatore Giordano vengano puniti debitamente.