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Piano regionale sui rifiuti in Campania. Parla Padre Zanotelli

CITTADINI CAMPANI PER UN PIANO ALTERNATIVO DEI RIFIUTI

Piano regionale sui rifiuti in Campania. Parla Padre Zanotelli

L’appello di padre Alex Zanotelli è stato accolto con interesse e coinvolgimento da una platea numerosa. Le decisioni principali prese nell’incontro al centro Mani tese sono le seguenti.

AZIONI UNITARIE: Sabato 4 Febbraio 2012. Sit-in di protesta per un’informazione libera e trasparente davanti alla sede RAI di Napoli e Mercoledì 15 Febbraio 2012. Mobilitazione generale davanti la sede della Regione Campania in via Santa Lucia a Napoli

COESIONE NAZIONALE: Impegno di padre Alex Zanotelli ad allargare a livello nazionale il dialogo con i movimenti regionali sui rifiuti. Un coinvolgimento necessario che allinei le tante realtà locali afflitte dai medesimi problemi ed impegnate, per la loro risoluzione, all’attuazione di piani che escludano l’uso di discariche ed inceneritori.

DOCUMENTI: – Un documento di sintesi e di facile lettura sarà prodotto e condiviso in rete per essere divulgato con una conferenza stampa Sabato 4 Febbraio 2012 durante il sit-in alla RAI ed un volantino semplice ma incisivo sarà prodotto e condiviso in rete, con largo anticipo, per la manifestazione di Mercoledì 15 Febbraio 2012.

PAROLE: Importanti le parole di Alex Zanotelli che ha invitato tutti a non perdere mai il contatto con il proprio territorio. Le negazione della salute e del paesaggio con la relativa privazione dei diritti dei cittadini di ogni luogo martoriato della Campania, siano sentiti da tutti come un richiamo all’azione.

TESTIMONIAL ed altro: Si è anche parlato di ricerca di uno o più testimonial, di referendum abrogativo del piano regionale e di individuazione di parlamentari europei favorevoli al PIANO ALTERNATIVO dei RIFIUTI.

Servizio di Giovanni Copertino

Riprese e Postproduzione di Massimo Pelliccia

Foto di Ferdinando Kaiser

Con la collaborazione di Cittadini Campani per un piano alternativo dei rifiuti

-UNIONE EUROPEA:

Il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik, ha dato altri cinque mesi di tempo all’Italia per dimostrare concretamente che il nuovo piano di gestione dei rifiuti in Campania funziona. Se di qui a giugno il calendario di attuazione delle diverse misure del piano (‘cronoprogramma) verrà attuato puntualmente, Bruxelles rinuncerà a portare avanti la procedura d’infrazione che sta preparando contro l’Italia per non esecuzione della sentenza della Corte europea di Giustizia del 4 marzo 2010. E’ il risultato dell’incontro del commissario, questo pomeriggio a Bruxelles, con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e con la triade delle massime autorità locali (il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente della Provincia Luigi Cesaro e il governatore della Campania Stefano Caldoro). De Magistris, Caldoro e Cesaro hanno espresso tutta la loro soddisfazione. Nel frattempo, ha precisato Potocnik in una conferenza stampa insieme a Clini al termine dell’incontro, la Commissione comincerà a sbloccare una parte dei fondi Ue di coesione per lo sviluppo regionale che erano stati congelati, proprio in attesa del nuovo piano. Bruxelles, tuttavia, ha puntualizzato il commissario manterrà un controllo stretto sull’uso di questi finanziamenti, che dovrà essere coerente con le priorità stabilite dalla ‘gerarchia’ fra i modi di gestione dei rifiuti stabilita dalle norme comunitarie (prima prevenzione, poi riuso, quindi riciclaggio nelle varie forme, compreso il compostaggio, poi incenerimento con recupero di energia e infine, come ultima soluzione quando è davvero inevitabile, messa in discarica). Che non si tratti affatto di un semplice rinvio, o di assegno in bianco all’Italia, Potocnik lo ha chiarito subio: “L’Italia – ha detto – non ha ancora applicato la sentenza della Corte Ue”, che aveva condannato le autorità competenti per la gestione fallimentare di rifiuti che aveva messo in pericolo la salute umana e l’ambiente a Napoli e in Campania. “La situazione – ha aggiunto Potocnik – non è ancora stabile, e noi stiamo continuando a preparare il nuovo ricorso”, che comporterebbe la richiesta di cospicue multe giornaliere da pagare per tutta la durata della violazione del diritto comunitario, fin dalla prima sentenza. Il commissario, tuttavia, ha definito il nuovo piano inviato a Bruxelles il 16 gennaio come “un passo avanti importante”, e si è detto anche “incoraggiato” dal fatto dall’impegno dimostrato con la loro presenza oggi a Bruxelles di tutte le autorità competenti, nazionali e locali.

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Redazione web
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