L’agente Vincenzo, della centrale operativa della questura di Torino, ha capito che quella telefonata non era uno scherzo né l’errore di qualcuno che aveva sbagliato numero. Ha ascoltato il tono concitato della donna al telefono e presto ha capito: quel “una pizza in via…, per favore” era un modo per attirare l’attenzione della polizia, una richiesta di aiuto per non farsi scoprire dal compagno che stava picchiando lei e il figlio di dieci anni.
La Polizia di Stato ha pubblicato sulla pagina Facebook “Agente Lisa” un breve estratto della chiamata: la donna ha la voce impaurita, sotto si sentono le urla dell’uomo; l’agente di polizia intuisce il pericolo, dopo la richiesta della pizza chiede il nome alla vittima, la invita a restare con lui e ad allontanarsi da quel luogo, prova a rassicurarla, ma la donna le risponde piangendo “non posso“. Accanto a lei c’è il figlio di dieci anni, accusato dal compagno di avere rotto il televisore: sta cercando in tutti i modi di difenderlo dalle botte. L’agente tiene la donna al telefono, intanto invia sul posto una pattuglia.
L’inferno per la donna e il bambino è finito qualche minuto dopo, quando il compagno ha aperto la porta e invece del ragazzo delle pizze si è trovato davanti i poliziotti che lo hanno arrestato.
This post was published on Ago 5, 2020 16:03
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