Non ci crederete, ma, finalmente, qualcuno ha smesso di sperare solo nella fortuna e ha deciso di possedere una presa attiva sugli eventi, soprattutto per quanto concerne il credito e la stretta usuraia e intimidatoria delle banche. Al Vomero – Arenella a Napoli, imprenditori e commercianti per tal fine hanno deciso di organizzarsi e, attraverso il loro numero e una razionalità orientata, stanno facendo blocco contro le banche, fino a trascinarle sul banco degli imputati dei tribunali napoletani e avere un più facile accesso al credito.
Più del 93% dei commercianti vomeresi fallisce per le operazioni “più o meno” illegali nei confronti dei clienti ignari o spaesati. Rifiuto del credito per motivi insignificanti, la limitazione delle emissioni dei libretti degli assegni, la chiusura dei conti correnti per insorte questioni con Equitalia o per passivi nei confronti delle banche medesime di solo 700 euro.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla irrinunciabile collaborazione di un ex-manager napoletano, Vincenzo Imperatore, che si è formato e ha esercitato la professione all’interno del settore bancario, all’interno degli istituti di credito che operano a Napoli e nel Napoletano. Io so e ho le prove: così le banche imbrogliano il correntista è il volume per le Edizioni Chiarelettere che ha ispirato Vincenzo Perrotta, il direttore del Centro Commerciale naturale Vomero – Arenella e il presidente di Confimprese Italia per Napoli, e 600 commercianti a reagire. Questi insieme a Imperatore, ora consulente dell’Associazione, con sede in via Luigia Sanfelice 4, hanno aperto uno sportello che accoglie le richieste di solidarietà e offre assistenza e formazione per imprenditori e commercianti per armarsi contro le truffaldine pratiche bancarie e ottenere accessi al credito.
Dichiara il presidente Perrotta: «In un momento di grave crisi del commercio al dettaglio le banche dovrebbero sostenere i piccoli imprenditori che invece non riescono ad avere un’interlocuzione positiva con gli istituti di credito. Abbiamo quindi deciso di passare all’azione: non vogliamo più ritrovarci a denunciare semplicemente le chiusure, ma trovare le modalità perché i negozi del quartiere collinari possano non solo sopravvivere ma rilanciarsi, riaffermando la loro centralità nello sviluppo economico della città di Napoli». Le banche napoletane “ci negano i libretti di assegni, ci minacciano di segnalare la nostra pratica a Bankitalia, tutte cose di cui non abbiamo nessun riscontro ma che ci terrorizzano”. Il 93% dei commercianti del Vomero – Arenella sono in sofferenza e rivelano questo mondo criminale.
Secondo Imperatore: “nella crisi del commercio non solo al Vomero ma in tutta Napoli la colpa è per il 5060 per cento delle banche l’altro 40 per cento lo dividerei tra lo Stato (inteso anche come Equitalia) e gli stessi imprenditori. Se la quasi totalità dei commercianti della municipalità Vomero – Arenella ha difficoltà nei rapporti con le banche, mi aspetto ora la maggioranza di loro cominci a reagire, perché se si agisse in ritardo si metterebbe in condizione il sistema bancario di dare il colpo che ti fa crollare definitivamente“.
This post was published on Nov 19, 2014 11:36
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