In questa foto lo vediamo sorridente in tenuta da calcetto, un ragazzino spensierato e felice, come tutti i ragazzini dovrebbero essere. Ma non Vincenzo, il 14enne che lo scorso 9 ottobre è stato seviziato dal “branco” dell’autolavaggio, a Pianura, con una pompa ad aria compressa che, infilata dai suoi aguzzini nell’ano, ha provocato la lacerazione dell’intestino.
Vincenzo è stato trasportato dai suoi stessi carnefici, che i parenti continuano a difendere giudicando il misfatto uno “scherzo” innocente che è andato oltre, all’ospedale san Paolo di Napoli dove ha subito un’intervento lungo 5 ore per l’asportazione del colon. Questo significa che la sua vita, per quanto potrà, assicurano i medici, essere normale, non sarà comunque mai più la stessa.
La prognosi al momento è stata sciolta, e Vincenzo, dopo alcune ore di paura e concitazione in cui si è temuto per la sua vita, è adesso sempre vigile, cosciente e lucido. Respira autonomamente, e non è in pericolo di vita. Sa quello che gli è successo e, anche grazie al supporto psicologico che sta ricevendo in ospedale, ne sta lentamente prendendo coscienza con la serenità e l’ottimismo che caratterizza ogni ragazzino di 14 anni. Potrà riprendere la sua vita molto presto, e sarà una vita, assicurano i medici, del tutto “normale”. Anche senza colon. Sullo sfondo resta però l’orrore della violenza, e il disastro psicologico (quanto grande lo possiamo solo immaginare) che quella violenza ha provocato nella mente di un ragazzino la cui unica colpa è stata non quella di essere grasso, ma quella di non aver riconosciuto in quegli uomini che volevano solo “scherzare” e “prenderlo in giro” i suoi aguzzini.
This post was published on Ott 13, 2014 11:29
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