I fans di J-Lo ne hanno sentito parlare il tempo per la presentazione al mondo di un film, Bordertown.
“Femminicidio”.
Marisela Ortiz Rivera, fondatrice dell’associazione “Nuestras Hijas de Regreso a Casa“, si batte per la denuncia dei continui stupri ed assassinii di donne nella città di Juarez, nel Chihuahua, in Messico; dal 1992, più di 900 donne, molte delle quali operaie nelle maquiladores (fabbriche di assemblaggio pezzi, destinati all’esportazione), sono state rapite, stuprate, massacrate di botte, seviziate ed uccise nella sola Juarez. Marisela e le altre donne attiviste dell’associazione, chiedono a gran voce verità e giustizia.
Il Femminicidio, però, non prosegue violento e continuo nel solo Messico. Il rapporto sulle condizioni del fenomeno in Italia è impressionante e la stessa Rashida Manjoo, Special Rapporteur dell’Onu, colei che ha presentato il documento a Ginevra, gli scorsi giorni, ha dichiarato che la legislazione italiana nel merito è abbastanza buona, ma “non ha portato a una diminuzione dei femminicidi” o non è stata tradotta “in un miglioramento della condizione di vita delle donne o delle bambine”.
La violenza continua ad essere pertanto un problema culturale: la maggior parte degli episodi “non viene denunciata – spiega il rapporto – perché vissuta in un contesto culturale maschilista in cui la violenza in casa non è sempre percepita come crimine e in cui le vittime sono economicamente dipendenti dai responsabili della violenza stessa”.
A Palma Campania, in provincia di Napoli, poco prima delle tre di questa mattina, Alessandra Sorrentino, 26 anni, viene assassinata brutalmente dal marito, tra le mura domestiche; alle 16.07, poi, il “bollettino”, ha dato notizia dell’assassinio di un’altra donna, a San Donato milanese, ad opera del suo convivente che poi si è ucciso dando fuoco alla casa in cui vivevano.
Riflettere. Riflettiamo da troppo tempo.
Non possiamo fermarci, a pensare.
E’ nostro compito porre fine, a questa mattanza. Con interventi tesi a mutare, la cultura maschilista della sopraffazione, della violenza, del potere.
Come un presagio, ieri notte.
La testa sul cuscino, l’avevo poggiata da poco, ma quelle grida al telefono mi impedivano di chiudere occhio.
Non amo ascoltare le conversazioni degli altri, ma in quel caso – ve l’assicuro – era inevitabile, dato il volume.
“Ti ammazzo” – “Guarda che ti ammazzo!” – “Mi sbatti fuori? Ed io scavalco, ti raggiungo e ti faccio a pezzi, femmina di merda!”
E vi sto edulcorando la pillola.
Il tempo di mettere i piedi in terra, di arrivare alla corda della tapparella, alzarla di scatto, tutta intera, con forza e rabbia.
Quelle minacce, ancora, a quel telefono.
Riconosco una figura nell’ombra, al quarto piano dell’edificio che fa angolo col mio, nel parco dove abito.
E no, che non mi freno.
“‘Ne’, stronzo… chi ammazzi, tu?” – fisso la sagoma, nel buio –
Immobili, io e lui, a poca distanza da me. Chiude il telefono, torna dentro il suo appartamento.
Non avrò impedito un femminicidio, ma gli resterà fisso nella mente, che le Donne non stanno lì a guardare.
MAI.
This post was published on Set 5, 2012 11:03
Quattro spettacolari bande cittadine animeranno i giorni antecedenti il 31 dicembre e quelli iniziali del…
Dal 20 dicembre al 20 aprile 2026 la Reggia di Caserta apre le porte a…
Prosegue la rassegna della Fondazione Il Canto di Virgilio nell’ambito di “Altri Natali 2025”: sabato…
Il 19 dicembre alle 17:30, presso la biblioteca sociale La Casa di Francesca in via…
Proiezione del cortometraggio dedicato a Elsa Morante e Dacia Maraini, presenti i “Giovani Morantiani” Continuano…
Prosegue a gonfie vele la stagione teatrale 2025–2026 del Teatro Cilea di Napoli, che si…