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Si è spento Dario Fo. Grillo: “Sarai sempre con noi”

E’ morto Dario Fo: il mondo del teatro dice addio al grande attore e drammaturgo, nonché scrittore e premio Nobel per la Letteratura ma anche pittore, scenografo e impegnato attivista. Aveva 90 anni: è morto questa mattina all’ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da 10 giorni per problemi polmonari. La moglie, l’attrice Franca Rame, è morta a 84 anni nel maggio del 2013. Una coppia unita sul palcoscenico e nella vita dal 1954.

La notizia della morte di Dario Fo ha fatto subito il giro il mondo: dal Guardian alla Bbc, dal New York Times al Los Angeles Times, da Le Figaro a El Pais passando per la tv indiana Ntdv tutti i media riportato la scomparsa del premio Nobel ricordando la sua satira.

Dario Fo: L’ultima apparizione

Stava già poco bene, ma riuscì a nascondere la sua sofferenza improvvisando anche una vecchia canzone napoletana in una delle sue ultime apparizioni pubbliche per la presentazione del libro ‘Darwin’. Era il 20 settembre e pochi giorni dopo il Premio Nobel è stato ricoverato in ospedale. “Ci dissero che era solo per pochi giorni – racconta una delle sue collaboratrici in lacrime – ci dissero che doveva farsi ricoverare solo per una serie di controlli“. Alla conferenza stampa di presentazione del suo ultimo libro, nella sua abitazione al quinto piano di un elegante palazzo in Corso di Porta Romana, stracolmo di maschere del tetro, cimeli, targhe e riconoscimenti a lui e alla moglie Franca Rama morta nel 2013, Fo comunque era apparso meno in forma del solito. Vista e udito gli si erano ulteriormente abbassati, un po’ smagrito, aveva però risposto a lungo e con pazienza a tutte le domande. Sempre pronto alla battuta e con ironia aveva parlato dei suoi progetti futuri, di quello che avrebbe voluto ancora fare.

Dario Fo: Il ricovero in ospedale

Dario Fo era stato portato in ospedale “10 giorni fa in stato di insufficienza respiratoria legato a una patologia polmonare presente da anni. Una malattia silente e progressiva. E’ stato lucido e collaborante fino a ieri“, ha spiegato Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale Sacco. Il figlio di Dario Fo, Jacopo, che da tempo vive in Umbria, si era recato da qualche giorno a Milano per stare accanto al padre. A Santa Cristina, sulle colline tra Gubbio e Perugia, ha fondato la Libera università di Alcatraz.

L’attore si è spento proprio nel giorno in cui verrà assegnato il Nobel per la letteratura 2016. Il drammaturgo fu insignito dell’onorificenza 19 anni fa, il 9 ottobre 1997 con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Quel giorno Fo ricevette la notizia dall’ANSA al telefono, mentre era in macchina con Ambra Angiolini, durante le riprese del programma di Rai 3 ‘Milano-Roma’.

Dario Fo: l’ultimo libro e l’ultimo italiano a vincere il Nobel per la letteratura

Dario Fo aveva da poco finito di scrivere il suo ultimo libro “Quasi per caso una donna. Cristina di Svezia” che aveva consegnato a Guanda per cui uscirà entro la fine del 2016. E’ la storia di una “regina impossibile”, colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa.

Fo è stato l’ultimo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura. Prima di lui lo ottennero: Eugenio Montale nel 1975, Salvatore Quasimodo nel 1959, Luigi Pirandello nel 1934, Grazia Deledda nel 1926 e Giosue’ Carducci nel 1906. Dopo Dario Fo, altri italiani sono stati scelti dall’Accademia svedese in categorie diverse: nel 2002 Riccardo Giacconi vinse il Nobel per la Fisica, nel 2007 Mario Capecchi quello per la Medicina.

La politica ricorda Dario Fo

Cordoglio unanime per la morte del drammaturgo. Renzi: “L’Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese“. Grillo: “Sarai sempre con noi“. I parlamentari M5s: “Per noi un punto di riferimento“.

This post was published on Ott 13, 2016 12:47

Gabriella Monaco

Laureata in 'Lettere Moderne', appassionata di Scrittura e Arte in ogni loro forma. Con il cuore diviso per il 33% a Napoli, il 33% in Sicilia, il 33% in Francia... L'altro 1% prima o poi dovrò decidermi a cercarlo...

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