La tecnica dei raggi X è già stata usata su due papiri proveniente dagli scavi di Ercolano, permettendo ai ricercatori di leggere in modo virtuali, senza srotolarli, le antiche scritture sopravvissute all’eruzione del 79 d.C. del Vesuvio. Ora si procederà invece alla lettura” di altri 450 papiri, che come spiega anche Vito Mocella, dell’Istituto per la Microelettronica e Microsistemi (Imm) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), “avrà l’obiettivo di leggere i circa 450 rotoli della stessa collezione non ancora aperti e conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli”.
I rotoli fanno parte della biblioteca all’interno della Villa di Papiri, ubicata negli Scavi di Ercolano. In passato diverse tecniche sono state già utilizzate per cercare di leggere il contenuto misterioso di tali papiri, ma la loro fragilità ha reso vani tutti i tentativi. Ora con la tecnologia ai raggi X forse si è trovata la soluzione, ma servono finanziamenti come spiegato anche da Vito Mocella: “Finora abbiamo condotto le ricerche senza finanziamenti, ma per continuare abbiamo bisogno di fondi: forse avremo un piccolo finanziamento dal Distretto ad alta tecnologia per i Beni Culturali Campano (Databenc) e stiamo cercando finanziamenti europei nell’ambito del Programma Horizon 2020”. Con la stessa tecnologia si cercherà poi di esplorare anche i tesori nascosti di un’altra biblioteca che si suppone sia nascosta sotto la Villa di Ercolano.
This post was published on Dic 11, 2015 12:54
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