Anche per il 2015 il Santobono si qualifica come ospedale da record per il numero di accessi in Pronto Soccorso: nell’anno appena chiuso, infatti, si sono registrati oltre 105.000 casi trattati in emergenza. Mediamente sono stati ogni giorno circa 292 i pazienti pediatrici presi in carico, con una media oraria di circa 12 bambini e picchi di attività che hanno toccato i 20 pazienti/ora.
Così la nota dell’ospedale pediatrico partenopeo. “La grande richiesta dei servizi in emergenza – ha dichiarato Anna Maria Minicucci, Direttore Generale dell’AORN Santobono-Pausilipon – evidenzia quanta fiducia sia riposta in quest’Ospedale e quanto sia centrale nella rete di emergenza pediatrica regionale. Tuttavia, se vogliamo che il Santobono, insieme al Pausilipon e all’Annunziata, punti sulle proprie eccellenze, contribuendo a ridurre ulteriormente la migrazione dei pazienti fuori regione, dobbiamo ridurre il carico di lavoro improprio dell’ospedale. I casi più semplici devono essere trattati dal territorio e dagli ospedali campani che fanno parte della Rete Regionale dell’Emergenza e solo in casi di alta specializzazione devono essere veicolati al Santobono. Questo, d’altra parte, è ciò che accade in tutte le altre regioni italiane”.
Questi volumi di lavoro – fanno sapere i vertici del Santobono – lo qualificano come l’ospedale pediatrico italiano con il maggior numero di casi trattati in emergenza. Nel 2014, infatti, i monitoraggi dell’Agenzia Nazionale per la Sanità verificavano che a fronte dei 107.000 accessi in Pronto Soccorso del Santobono, il Bambin Gesù di Roma ne registrava 77.000, il Meyer di Firenze 43.000, il Gaslini di Genova 36.000. Oltre al primato dell’elevato numero di casi trattati presso il Pronto Soccorso, il Santobono vanta un’ottima capacità di filtrare le reali necessità dei pazienti, prevedendone il ricovero solo nei casi davvero necessari.
Nel 2015 solo il 6,4% degli accessi al Pronto Soccorso ha dato seguito ad un ricovero presso la struttura (nel 2006 era il 15%). “La qualità dell’assistenza assicurata dal Santobono – si legge nella nota – è stata confermata anche dall’esito positivo dell’inchiesta che la Magistratura ha portato avanti circa il caso della piccola Rosa, la bambina di pochi mesi che lo scorso febbraio morì il giorno dopo essere stata dimessa dall’ospedale. I magistrati, a seguito dell’indagine, hanno deciso per l’archiviazione, accertando anche in quel caso l’assenza di una colpa professionale”.
This post was published on Gen 4, 2016 15:42
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