La vittima è Eugenio Tura De Marco, sessantenne che lavorava come carrozziere. Il corpo privo di vita è stato trovato all’interno della sua abitazione in piazza D’Aiello, nel Rione Fornelle, nel centro storico di Salerno. Il suo carnefice è Luca Gentile, di anni 21, fidanzato della figlia, che lavora per una ditta di traslochi. Ad allertare i carabinieri è stata la figlia, preoccupata del fatto che il padre non rispondeva né al citofono né ai diversi messaggi su whatsapp, nonostante la luce accesa in casa.
I carabinieri del Nucleo Radiomobile, una volta entrati nell’abitazione, hanno trovato l’uomo a terra privo di vita. Sono poi intervenuti anche il personale del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale, quello della Sezione investigazioni scientifiche ed il pm di turno. In un primo momento si era ipotizzato un malore, dato che non c’erano molte tracce di sangue. Il medico legale ha poi evidenziato due profonde ferite da taglio, al torace e sul dorso.
Il giovane Luca Gentile è stato tra i primi ad essere interrogato come persona informata sui fatti. La sua versione però non ha convinto i militari, che gli hanno anche rilevato sui suoi abiti evidenti tracce di sangue, compatibili con il delitto. Il giovane è poi crollato raccontando tutto nei minimi dettagli. Si era recato a casa della vittima e, dopo l’ennesima lite, l’aveva colpito mortalmente con un coltello che si era portato da casa e che poi avrebbe gettano nel fiume. Un omicidio nato dunque dai forti contrasti personali che avevano i due.
“Papà sarai sempre la nostra gioia nei cuori ti amo, vita mia sempre. Ora che ti ho perso sto capendo di non avere più nulla”. Queste le parole scritte dalla figlia, qualche ora dopo l’arresto del fidanzato. La loro relazione era nata circa un mese fa. Il padre era anche nonno, in quanto la figlia aveva già una figlia avuta da una precedente relazione. Tutto il Rione Fornelle di Salerno è in lutto.
This post was published on Feb 22, 2016 12:50
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