Riviera di Chiaia riaperta al traffico dopo 21 mesi dal giorno del crollo. Era il 4 marzo 2013 quando un’ala del palazzo Guevara Bovino, alla Riviera di Chiaia, crollava improvvisamente, fortunatamente senza fare vittime, per motivi che tuttora restano da chiarire. Tante ipotesi sono state fatte, ma la verità sulle cause che provocarono il cedimento non è mai emersa. Molti puntarono il dito contro il cantiere della metropolitana linea 6 che proprio in quella zona stava effettuando dei lavori di scavo, ma la responsabilità di Ansaldo, la ditta che si occupa dei lavori, e Comune di Napoli in merito non è stata ancora accertata.
Quel che è certo invece è che, da quel 4 marzo, iniziò per le famiglie residenti della zona un vero e proprio calvario. Il crollo, e le cause che lo provocarono, procurarono danni anche ai palazzi circostanti. Molte famiglie furono evacuate, tanti restarono nelle loro case con la paura di restare sepolti sotto un nuovo crollo. E poi, le difficoltà logistiche dovute alla chiusura della strada: attività commerciali sull’orlo del fallimento, cittadini “blindati” dentro le loro case, difficili da raggiungere a piedi, figuriamoci in automobile. Il crollo alla Riviera di Chiaia cambiò la vita di molte persone che abitano in quella zona: un anno dopo il crollo, il 4 marzo 2014, le nostre telecamere si recarono sul posto per documentare la situazione.
Nove mesi fa li avevamo lasciati così. Oggi per gli abitanti della Riviera di Chiaia arriva finalmente una bella notizia. Il tratto di strada che era stato chiuso alla circolazione dopo il crollo riapre finalmente, a 21 mesi di distanza da quel tragico 4 marzo.
A ufficializzare l’apertura gli uffici tecnici del Comune di Napoli, che dopo aver eseguito i lavori di consolidamento dei terreni sottostanti e aver asfaltato la strada, l’hanno finalmente riaperta al traffico. La larghezza della carreggiata è stata ampliata in modo da rendere più agevole l’accesso a via Piedigrotta; il passaggio dei veicoli resta comunque ancora parzialmente inibito dalla presenza di mezzi pesanti, un monito ancora presente di un passato che però, oggi, gli abitanti della Riviera di Chiaia possono iniziare a dimenticare.
This post was published on Dic 12, 2014 12:33
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