di Marco Ehlardo
A febbraio siamo andati a votare alle elezioni politiche nazionali.
Avevamo una serie di scelte davanti, tutte decisamente contrapposte.
Ognuno ha fatto le sue scelte; Bersani contro Berlusconi, Berlusconi contro Bersani, Grillo contro tutti, Ingroia contro quasi tutti, Monti con chiunque.
Ci era stato presentato dai partiti come uno scontro epocale e senza sconti per nessuno.
Oggi ci troviamo con Letta premier, Alfano vice, ministri e sottosegretari che vanno dai Fassina alla Biancofiore.
Poco conta la rivolta delle basi (se esistono ancora) dei partiti, tantomeno le opinioni di chi, come noi, ancora una volta ha fatto la faticosa scelta di andare a votare.
Ora si sta riproponendo lo stesso scenario al Comune di Napoli.
Due anni fa c’è stato un voto che è stato un vero terremoto.
I cittadini hanno fatto una scelta precisa: basta con i vecchi partiti, col governo locale ventennale del centro sinistra e con quello analogo nazionale del centro destra.
Proviamo qualcosa di diverso, vada come vada difficilmente sarà peggio del passato.
Dopo appena due anni siamo anche qui al ritorno al consociativismo.
Il riavvicinamento tra il Sindaco e il centrosinistra “ufficiale” mi lascia quantomeno perplesso per una serie di motivi.
E poi, e soprattutto, è una pietra tombale sulla partecipazione democratica dei cittadini napoletani.
Perché significa fare carta straccia del loro voto di due anni fa.
Perché si parla a vanvera di partecipazione democratica, rivoluzioni dal basso, primarie, e poi si continua a fare politica nelle chiuse stanze dei palazzi.
Perché se un’esperienza la si ritiene fallita (ed io, sia chiaro, non la ritengo ancora tale, pur con mille critiche sulla gestione di questi due anni) allora si torna al voto, magari in quel caso anche riallargando le coalizioni, ma sottoponendole al voto democratico dei cittadini.
Vale a livello locale come a livello nazionale.
Se si vuole rispettare i cittadini, il loro voto e le loro valutazioni, se manca una maggioranza organica e coerente si deve tornare a votare, se invece se ne vuole cambiare una votata dai cittadini si torna lo stesso al voto e la si sottopone al loro giudizio.
Altrimenti possono parlare di seconda, terza, millesima Repubblica, ma siamo sempre drammaticamente fermi alla prima.
This post was published on Mag 9, 2013 15:57
Il turno infrasettimanale ha fornito spunti molto interessanti, sia per la lotta al vertice che…
Pulcinella diventa queer: l’icona della città si trasforma. Dall’8 al 12 dicembre tra proiezioni, incontri…
In occasione dell’VIII Anniversario del riconoscimento Unesco de "L'Arte Tradizionale del Pizzaiuolo Napoletano” In programma visite…
Torna in campo la Malvin, che 15 giorni dopo la vittoria di Pesaro affronterà domenica la LDR…
A Montesarchio apre l’8 Dicembre alle ore 10 la Casa di Babbo Natale: un appuntamento…
Pronti ad accogliere le festività: torna “Un Magico Natale a Montesarchio”, il variegato cartellone di…