Cultura

“Putin, l’Angelo di Dio”, la storia e la religione nel nuovo romanzo di Giovanni Boschetti

La scrittura dell’autore, pulita, coraggiosa, visionaria, ci introduce in un argomento di strettissima attualità ed è un’amara riflessione sul destino dell’umanità, di cui Boschetti fa un’analisi lucida e spietata, senza schierarsi con nessuna fazione, né tifare per nessuno. Boschetti è un autore profondo e di grande spessore morale, il suo è un grido di dolore e di rabbia, unendo storia e religiosità, fatti e desideri, utopie e crude constatazioni. Un romanzo che coniuga il saggio e la narrazione letteraria, come è nelle corde di questo bravissimo autore che delizia i suoi lettori con pagine anche di grande formazione.

Il libro vede protagoniste due figure angeliche: Salathiel e Kranithel. Dibattono sulla guerra in atto, risultato della globalizzazione, con le sue false libertà e le sue false conquiste, e soprattutto del tentativo dell’est di arrestare l’avanzata di questo processo, responsabile della cancellazione delle identità culturali e religiose.

L’autore, con l’eleganza stilistica e lessicale che contraddistingue tutta l’opera, tramite i suoi Angeli, che riportano il pensiero di terzi, fra cui artisti e uomini politici, esprime opinioni diverse e contrastanti sulla controversa figura di Putin e sottolinea come l’Ucraina sia considerata dalla Russia la sua patria spirituale, una parte inseparabile di sé.

Giovanni Boschetti ripercorre le tappe della vita di Putin e la sua ascesa politica e ne evidenzia l’inclinazione al misticismo.

Giovanni Boschetti nasce a Montichiari, in provincia di Brescia, nel dopoguerra, durante la rinascita economica. Da sempre appassionato di Arte antica, ha avuto la fortuna di incontrare, ancor giovane, l’Arte delle Antiche Icone Russe, diventandone, in seguito un appassionato e un esperto. È stato uno fra i primi studiosi italiani di questa importante Arte Sacra, interessandosi, parallelamente, anche all’arte delle Avanguardie Russe.
Ha scritto diversi libri su queste due forme artistiche e, con orgoglio personale, ha composto, auto-pubblicandola, una storia per bambini, per far conoscere le Icone e la loro storia anche ai più piccoli: attualmente è tradotta e pubblicata in Russia.
Inoltre, alla fine del 2021, ha dato alle stampe, con BastogiLibri, un romanzo dal taglio autobiografico e spirituale, Le sette porte: Il sogno di un Amore, che ha ampiamente provveduto a pubblicizzare. Ha curato decine di mostre d’arte russa in ogni parte d’Italia, collaborando a livello internazionale con alcuni esperti russi sulla divulgazione di quest’arte.

Ben ritrovato Giovanni e complimenti per quest’ennesima fatica letteraria. “Putin, l’Angelo di Dio” è un titolo provocatorio e che nasconde ben altro. Ci vuoi spiegare?

Sono stanco. Stanco di sperare, stanco di voler credere che la vita sia soltanto “rose e fiori”, stanco di me stesso, di quel bel giovanotto che, all’età di vent’anni, voleva conquistare il mondo facendone parte per cambiarlo dal di dentro. Sì, perché già allora, tanto tempo fa, il mondo doveva e voleva essere cambiato.

Ma, analizzando la storia, l’umanità è identica a sé stessa da alcuni millenni. Stessi comportamenti, stessi stati d’animo, stesse emozioni, stesse considerazioni. Nulla è cambiato se non l’accelerazione della vita stessa dovuta alla dea Tecnologia.

L’uomo nasce buono (?) e diventa cattivo, (?) disquisizione e dibattito filosofico da sempre. Le guerre hanno avuto il potere di fare la storia, costruendo, contemporaneamente, un guscio protettivo in cui l’uomo si è rinchiuso per giustificare i propri comportamenti e la guerra stessa.
La guerra è sempre stata la base per costruire imperi, definire confini, conquistare popoli, materializzare ideali, accumulare bottini e ricchezze, spietatamente.

Nell’era moderna, inoltre, la guerra si è trasformata in un orribile meccanismo per prevalere gli uni sugli altri… falsamente.
Mi attanaglia l’angoscia di questo terribile meccanismo, di cui l’occidente si è fatto promotore: l’ideologia della democrazia. Esportare democrazia, infarcita di false libertà, per dominare le future società in un pensiero unico, in cui tutti si allineeranno convinti di essere protagonisti del proprio destino. Quanta falsità!

Dietro quel titolo, sicuramente provocatorio, si nasconde il disagio interiore di chi ha vissuto una stagione in cui le speranze che l’uomo potesse diventare protagonista del proprio destino erano la vita stessa. Non è rimasto più nulla di allora; si sta delineando un mondo in cui i popoli saranno dominati da un unico modello di vita, perdendo per sempre ogni identità.Per venire al titolo, che definirei eccitante oltre che provocatorio, l’ho pensato per dare un pugno nello stomaco a quei ‘benpensanti’ che, riempendosi la bocca di false chimere da spandere ovunque e inorgogliendosi come paonazzi tacchini, mostrano i muscoli, come appunto in questa nefasta e orribile guerra.
E per sottolineare Putin. che, essendo in patria considerato da molti il difensore della Russia stessa quale Angelo protettore, in nome di un richiamo alle ancestrali divinizzazioni russe, fa sentire la voce cupa dei suoi cannoni per richiamare l’attenzione di quel mondo perduto in cui l’uomo occidentale ha relegato la propria spiritualità in uno sperduto angolo del  proprio cuore, rinnegando quel “Dio tanto amato, quanto vituperato”

Mi ha incuriosito la frase iniziale del libro: “La verità è un’antinomia” (Pavel Florenskij). La contraddizione, reale o apparente, è il tasto su cui batte tutto il romanzo.

Pavel Florenskij! Un genio, lo chiamano il genio dei Santi…
Aveva la capacità di intravedere il divino nell’umanità! Arduo da leggere e assimilare, era una di quelle persone che nascono ogni qualche secolo con la capacità di comprendere e giungere ad una Conoscenza non umana.

La Verità è soltanto una, per chi ci crede.
Per tutti, però, la verità deve essere considerata come una contrapposizione, una contraddizione. La verità è quella che sette miliardi di persone vedono, percepiscono, sentono…ognuno vede e intende a modo suo, per cui fra due pensieri diversi sullo stesso argomento nasce una contraddizione. Dov’è la verità?
“…Ne viene che ciò che i più ritengono la verità, è solo un polo della verità integrale…” sosteneva    Florenskij.Un episodio, una circostanza, un evento, una legge stessa, non possiamo considerarle verità in senso assoluto, ma soltanto per ciò che sono. Poi, ognuno di noi, li vede con sfumature diverse, ma mai uguali; per cui un evento, visto nella sua natura, diventa di per sé una contraddizione fra due o più visioni.
Ed ecco che quando sento i soliti benpensanti, in quegli orribili talk show, ridere, deridere, schernire, facendosi gioco, sbeffeggiando, chi si contrappone con una visione diversa e affermare che la loro visione è la verità, mi infastidisco.
“Conservando la propria verità, e insieme comprendendone il contrario, si entra nell’antinomia“ scriveva Florenskij. Anche se il suo concetto è più articolato e complesso.
È proprio ciò che NON fanno coloro che stanno disquisendo su questo evento bellico. Ognuno, sotto lo scudo pesantissimo del personalismo, vuole imporre la propria verità quale unica verità!

È quanto ho voluto sottolineare con questo libro, ma non soltanto.
Non ascoltiamo più noi stessi, crediamo di essere potenti dietro lo scudo di un cellulare pensando di essere al centro del mondo. E urliamo, parliamo, vociamo, convinti di essere autorevoli. Senza accorgerci di essere sempre più isolati e mai ascoltati da nessuno, poiché ognuno ha la convinzione di essere protagonista.
Non riusciamo più ad ascoltare “la flebile voce dell’uomo”

Dolore, frustrazione, incredulità. “Putin, l’Angelo di Dio” chi è realmente quest’uomo e cosa ti ha spinto a scrivere questo testo?

Dolore: smisurato per la tragedia vissuta in diretta, atroce per la violenza perpetrata da ogni parte, intimo per la vergognosa riluttanza alla pace.
Frustrazione e umiliazione per il comportamento e degli attori che combattono e muoiono, e della miserevole folla di benpensanti che,  stracciandosi le vesta in inutili disquisizioni di parte, assiste ad uno spettacolo tanto tremendo quanto inutile.
Incredulità per assistere a gesta belliche insensate e a trattative inconcludenti, sostenute da impreparati e incapaci personaggi.

Putin è figlio di Russia, nel senso pieno del termine.
Imbevuto di socialismo sovietico, istruito dalla propaganda e dalla storia stessa della Russia, Putin esalta sé stesso come vero, e forse unico, difensore della radici cristiane e della Cristianità. Un concetto che mai nessuno in Occidente ha preso in considerazione veramente. Sembra uno squilibrato, un visionario, un crociato. Ebbene sì, la sua conversione al misticismo russo è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno la vede. Nasce ateo e si ritrova mistico. Da qui nasce la sua convinzione di riportare lamoralità e l’etica nella società russa, quella società stessa in cui lo spiritualismo è sempre esistito ed è sempre stato pregnante, ma che stava per essere contaminato dall’immoralità occidentale.
La decadenza morale dell’Occidente lo disgusta, le supponenze delle egemonie occidentali lo imbestialiscono, le false libertà vissute e sbandierate nel mondo dell’ovest lo infastidiscono.

Amando la Russia, non potevo starmene indifferente; ecco perché ho scritto questo libro che non è assolutamente una difesa, o peggio un’esaltazione di Putin, bensì una visione ampliata della storia degli ultimi anni in quelle zone del mondo e relativa al personaggio stesso di Putin, cercando di entrare  nella visione della sua intima spiritualità.
Forse per una ricerca “disperata” di quella introvabile verità.

Giovanni, la civiltà occidentale con tutte le sue ipocrisie, al motto di “È per la giusta causa” giustifica ogni nefandezza. In realtà nasconde business, speculazioni, ambizione. Non è stato facile mantenere per te una posizione neutrale nello svolgere il testo. Da quale input preciso sei partito e quanto sei stato messo alla prova dalla tua lucida analisi?

In questo frangente, ogni volta che sento discorsi dei supponenti politici occidentali, mi chiedo se sono sveglio o sto facendo un brutto sogno. Persone incapaci di analisi corrette e indicative; soltanto pensieri unilaterali, frenetiche reazioni isteriche pilotate da un ottuagenario imbambolato e imbarazzanti applausi per un comico che detta l’agenda politica-militare al mondo occidentale intero.Le nostre vite sono in mano a questi incoscienti che aizzano un comico a fare la guerra sterminando migliaia di morti in nome di una forsennata difesa della democrazia. Ma quale democrazia? Quella dominata dalle multinazionali e dal pensiero unico?
L’Oriente, innervosito da questa presunta superiorità libertaria dell’Occidente, vuole vivere in armonia in cui ogni popolo, nella propria identità, storia, tradizioni, usanze e costumi, preserva la propria autorevole libertà.
Quattro quinti del mondo non vuole morire con un Mac Donald’s in una mano e una Coca Cola nell’altra. Questo è il nocciolo vero della questione. Ma l’Occidente, che è convinto di “essere il mondo”, non capisce l’Oriente che vuole “essere nel mondo”.

Non aveva senso scrivere l’ennesimo libro di condanna alla guerra. Molti ci proveranno in quelle interminabili cronache e in quelle stucchevoli visioni distinguendo ciò che è giusto da ciò che non lo è. Poiché il giusto è come la verità. Quale è la parte giusta da osservare? Non desidero esternare i milioni di morti fatti dall’Occidente per una giusta causa…

Per cui non esaltare le gesta di un Putin guerriero, tantomeno avvalorare i latrati occidentali, come li ha definiti Papa Francesco, mi ha permesso di equilibrare una neutralità non facile da evidenziare.
Mantenere una posizione né “veritiera” né contraria non era agevole; se avessi scelto da che parte stare, pur accettando la contrapposizione, sarei caduto io stesso nell’antinomia.
Mi sono venuti in soccorso i miei Angeli, simpaticissime creature divine che conoscono molto bene le debolezze umane. La loro Visione di tutta la faccenda è…angelica, ossia ovattata, filtrata, impregnata di quella Conoscenza divina che, ai loro “occhi”, rende l’uomo un essere capriccioso, un bambinone persino cattivello che gode quando vede il suo compagno di giochi perdere e piangere in una disputa fra loro stessi.

Devo dire che non mi è stato difficile mantenere una analisi lucida proprio perché “ispirato” dai miei Angeli. Non ridere, a volte io stesso mi chiedo come potrei scrivere pensieri sensati senza la presenza e l’ausilio di qualche entità extraumana. Funziona così.

Anche in questo testo gli Angeli sono una presenza essenziale. Hai infatti affidato la narrazione  a Khranitel e Salathiel, i due Angeli che si sono messi al servizio degli uomini affinché potessero compiere buone azioni, coloro che hanno riferito a Dio le loro esperienze con gli umani. Innanzitutto voglio chiederti come e se possiamo riconoscerli nella nostra quotidianità e ora, cosa immagini possano raccontare all’Onnipotente riguardo all’umanità?

La domanda è intrigante.
Chi, almeno una volta nella propria vita, non si è affidato o quantomeno ha pensato di rivolgersi ad un Angelo? Anche gli atei, gli agnostici, i senza Dio, tutti. Per cui sono, per loro natura, essenziali alla spiritualità di un individuo. Ogni uomo ha la sua spiritualità, sopita o appagante, vivace o tenue,  tenebrosa o luminosa; c’è, esiste.
Gli Angeli li percepiamo ogni volta che parliamo a noi stessi, li riconosciamo in ogni nostra azione benevola, li coinvolgiamo nell’appagamento di certe situazioni. Loro sono lì che ci inducono a pensare determinate cose che aiutino la nostra esperienza di vita.
Nel libro, loro, questi due Angeli, ogni tanto richiamano l’attenzione del Padreterno verso le sue creature. Lui benevolo, ma anche apparentemente non curante delle marachelle dei suoi figli, segue costantemente la loro vita. Sa che gli uomini sono ancora immaturi per tornare da dove erano all’inizio dei tempi, cioè nella loro divinizzazione. L’uomo è ancora a uno stadio immaturo, come un bambino che fa i primi passi e che ne combina di tutti i colori pur di prevalere sui coetanei.
Questa visione umana di Dio la descrivo per meglio comprendere, ma è ben più complessa e articolata e non comprensibile alla mente umana. Per ora.
Questi Angeli si collocano fra il pensiero acerbo degli uomini e la Sofia Sapienza Divina,  impenetrabile.

Anche in “Putin, l’Angelo di Dio” tu crei un unico filo conduttore tra storia, citazioni filosofiche, religione, riflessioni personali. Quanto è difficile discernere ciò che è il bene da ciò che è il male?

Ricadiamo nella contrapposizione.
Per Putin il male è l’Occidente, per l’Occidente il male assoluto è Putin. Dove stanno il bene e il male?
Esempio: uccidere persone in una guerra, pur essendo un fatto esecrabile, fa parte degli eventi e nient’altro. Poi la sensibilità di ogni individuo rende questa circostanza diversa da sé stessa e su una scala da  1 a  100, 10 la ritengono un male assoluto, 10 la ritengono necessaria, tutti gli altri leggono l’evento con sfumature diverse, persino contrapposte. Vi sono leggi, regole, consuetudini, situazioni, ecc. che definiscono queste morti eventi collaterali, stragi, genocidi, persino necessarie, ma di per sé sono soltanto vicende.
Il filo conduttore che lega i valori umani è riposto nella storia, nel pensiero, nei comportamenti, negli eventi.
Senza un appoggio alla storia, alla filosofia, alla religione, non giungerei a riflessioni che comunque devono essere sorrette da un filo conduttore, logico, anche se personale. Quando si parla dell’uomo, della sua spiritualità, della sua essenza, della sua morale, del suo operato, non si può affidare un racconto alla banalità o alla superficialità.

Giovanni, in conclusione, dimmi tu cosa coltivi nella tua quotidianità per restare lontano dalla negatività.

Siamo uomini, perché diversi dagli animali.
Siamo cresciuti, maturati e consolidati in una metamorfosi ancestrale divenendo ragionevoli. Questo mi fa pensare che senza la visione di una vita migliore per giungere a una conoscenza superiore, cosa potrebbe distinguerci dalle altre specie?
Sognare. Essere sognatori, visionari e anche un po’ “folli” ci permette di giungere a traguardi insperati,ma possibili. Senza il desiderio di conoscere, apprendere e migliorare rischiamo di sprofondare in quella palude che si chiama negatività, con tutte le conseguenze, anche fisiche, che si porta appresso.
E dopo, la nostra vita? Il Nulla! No, meglio essere visionari per intravedere quegli Angeli che ci possano accompagnare verso mete inesplorate, consapevoli di essere protetti o quantomeno di non essere abbandonati a noi stessi. Per l’Eternità!

Grazie al bravissimo Giovanni Boschetti e invito il pubblico all’acquisto del libro.

Il romanzo può essere acquistato tramite il seguente link d’acquisto: https://www.ibs.it/putin-angelo-di-dio-libro-giovanni-boschetti/e/9791259702159

This post was published on Lug 10, 2022 19:20

Daniela Merola

Napoletana, giornalista, formatrice culturale, ufficio stampa, scrittrice. Vivo per coltivare sogni. Amo lo spettacolo della vita.

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