Progetto Italia, ne parliamo a distanza di circa sei mesi dal Congresso nazionale di Ischia di Meritocrazia Italia che presenta oggi il suo progetto per l’Italia. C’è bisogno di ripartire con idee coraggiose. Gli italiani meritano fiducia
Con Progetto Italia, Meritocrazia Italia intende proporre una riforma di sistema, calibrata sul contenimento delle principali criticità nei settori della produzione e delle relazioni sociali, auspicando la massima collaborazione tra i poteri pubblici e la migliore interpretazione del valore della certezza del diritto, come tempestività e valutabilità di una crescita economica attenta alla sostenibilità e alla giustizia sociale.
In particolare, Progetto Italia ha individuato soluzioni politiche da offrire al governo e al parlamento sui seguenti settori strategici che si riportano a titolo esemplificativo e non esaustivo:
L’attuale emergenza sanitaria ha svelato alcune debolezze inattese del nostro Paese e ne ha acuito di già note. Per altro verso, ha tuttavia consentito di far emergere risorse e virtù finora non adeguatamente valorizzate.
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Politica, sanità ed economia stanno subendo in tutto il mondo radicali trasformazioni, certamente non limitate alle abitudini temporanee di un periodo di contenimento. Un’analisi credibile non può ignorare l’eventualità del protrarsi della condizione di difficoltà ed impone di individuare soluzioni durature, da subito capaci di attuare i correttivi necessari a scongiurare gli effetti della crisi e l’inversione di prassi non funzionali.
Su tali presupposti Meritocrazia Italia è fondamentale che la fiscalità diventi partner della rinascita delle imprese e dei lavoratori, imponendosi un ridimensionamento della pressione fiscale ed una più equa redistribuzione dei redditi. La logica dei sussidi deve essere sostituita con quella dell’efficienza e dell’ampliamento dei servizi ai cittadini.
Diventino voci d’impegno economico e strategico prioritari il finanziamento, le dotazioni strumentali organiche e gli interventi di miglioramento di comparti fondamentali come quello sanitario, della giustizia, ambientale e turistico, delle infrastrutture e della PA.
Lo Stato, in ogni sua articolazione locale, centrale o di società partecipate, inizi a comportarsi da debitore virtuoso, provvedendo all’immediato pagamento e saldo di tutti i crediti pendenti nei confronti dei privati, così da consentire ai cittadini, fin dall’immediato, di sopperire a diverse deficienze causate dal blocco delle attività.
La tutela dell’occupazione e della dignità del lavoro assurga a priorità assoluta dell’agenda politica, con azioni realmente orientate alla protezione dei posti di lavoro ed all’iniezione di liquidità nel sistema a copertura dei costi di mantenimento, superando le farraginosità di un sistema eccessivamente burocratizzato.
Rubrica “L’Italia che vorrei“, rivedi le interviste:
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This post was published on Apr 2, 2020 0:11
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