Pino Daniele si poteva salvare: ecco la vera causa della sua morte

Pino Daniele si poteva salvare: lo confermano i primi risultati emersi dall’autopsia effettuata sul corpo e sul cuore dell’artista partenopeo, scomparso lo scorso 4 gennaio. La causa della morte, sopravvenuta per arresto cardiaco, sarebbe stata l’ostruzione di un bypass. Se Pino Daniele fosse stato soccorso in maniera più tempestiva, molto probabilmente avrebbe potuto essere salvato.

Pino Daniele si poteva salvare? Pare proprio di sì

I risultati emersi dall’autopsia sono stati acquisiti dalla Procura di Roma, che sulla morte del cantautore ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. I risultati definitivi dell’autopsia si avranno a marzo. L’esame del cuore però, effettuato nei giorni scorsi, un mese dopo la cremazione, ha già fatto emergere alcuni dettagli significativi che giustificherebbero la morte dell’artista: l’occlusione del bypass sembra essere la causa che ha provocato la morte di Pino Daniele. Ma la domanda che si pongono gli inquirenti è: un intervento più tempestivo avrebbe permesso di salvarlo?

La Procura acquisisce i tabulati di cellulare e tablet

Gli elementi acquisiti dalla Procura parlano di un malessere che accompagnava l’artista già da alcuni giorni prima della morte; un malessere a quanto pare sottovalutato dallo stesso Pino Daniele. Un dettaglio, questo che emergerebbe da due email inviate dal cantante. Gli inquirenti intanto hanno acquisito anche i tabulati del cellulare e del tablet del bluesman, per ricostruire i suoi ultimi contatti.

Le indagini si concentreranno anche sul tempo impiegato dall’artista per raggiungere Roma, dalla sua casa in Maremma, dove si trovava al momento del malore: quei 5o minuti di viaggio, con Amanda Bonini, la compagna di Pino Daniele, alla guida della sua auto lanciata a tutta velocità sulla strada che dalla Toscana porta a Roma, possono essergli stati fatali?

This post was published on Feb 7, 2015 16:25

Redazione Desk

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