Cultura

Perfect Days: la poesia dell’istante

Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante” (A. Merini)

La potenza e l’eccezionalità dell’ordinarietà. Tutto ha inizio con il crepuscolo dell’alba di un normale giorno che sta per iniziare, uomo apre lentamente i suoi occhi, si alza, piega il futon, si lava, si veste ed esce di casa. Ogni mattina però, prima di superare la soglia della sua semplice ed essenziale abitazione, innalza lo sguardo verso il cielo, sorride e si prepara a vivere il nuovo giorno con occhi sempre diversi e curiosi. In quest’opera di Wim Wenders ad essere protagonista è la vita di un individuo che di mestiere pulisce i bagni pubblici di Tokyo, la cui esistenza passerebbe facilmente inosservata poiché si tratta di vita non eccezionale, senza imbellettature, senza orpelli e ridotta alla sua reale essenza primaria.

Attraverso uno sguardo che a tratti ci sembra essere quasi indiscreto per quanto la vita vera ci viene mostrata senza alcun filtri, assistiamo incuriositi alla quotidiana intimità della vita di Hirayama, le sue abitudini e le persone che incontra, eppure di lui non sappiamo quasi nulla, piombiamo nella sua vita in media res e non riusciremmo a ricostruire alcunché su di lui o sul suo passato se non fosse per i brevi momenti di conversazione con la nipote e la sorella. È necessario notare però che i veri e propri attimi di indagine e scoperta del personaggio avvengono quando nel suo furgoncino il protagonista, recandosi o tornando dal lavoro, inserisce le sue preziose cassette musicali nello stereo, poiché in questo modo assaporiamo e scopriamo con lui ogni parola delle canzoni che ascoltiamo. Con un sorriso sincero sempre stampato sul volto, il protagonista è ogni giorno incantato da ciò che ascolta perché sa che le sue care cassette accuratamente selezionate parlano di lui e con lui. Riproducendo sempre qualcosa di diverso, si alternano Patti Smith, Nina Simone, The Velvet Underground, The Rolling Stones ecc., ogni giorno sensazioni, sentimenti o ricordi “invadono” quel piccolo furgoncino e l’anima che è al volante. Lo spettatore però riesce anche in un altro modo ad entrare in connessione con il personaggio, la sua sensibilità e cultura (nonostante gli sterili pregiudizi che la società potrebbe riservare al suo umile mestiere), ovvero attraverso il suo amore per la lettura e il suo dedicare ore e attenzione ai libri di Faulkner, Koda o Highsmith tra le pareti della sua piccola casa.
Ogni giorno è uguale a un altro, la routine potrebbe sopraffare anche l’individuo più forte, eppure il segreto è guardare con curiosità ogni momento vissuto come se fosse una nuova possibilità, l’opportunità di un incontro, una nuova partita a tris a distanza, dialoghi onesti o un conforto silenzioso…É necessario però lasciarsi sorprendere dalle più piccole e semplici cose che, nella società contemporanea fatta di apparenze, potrebbero sembrare le più banali.

Come il pittore impressionista Claude Monet che dipingeva a orari e giorni differenti la stessa cattedrale di Rouen, il protagonista si reca ogni giorno sullo stesso posto (di cui però non ci è concesso sapere altro), lo osserviamo semplicemente ammirare un “angolo di cielo” e la luce intermittente che penetra tra le verdi fronde di un albero (komorebi). Ogni giorno scatta una foto identica allo stesso soggetto, eppure anche per un solo minuscolo dettaglio ognuna è diversa dalle altre. Ecco la metafora della sua vita: ogni giorno, apparentemente uguale ad un altro, nasconde piccoli cambiamenti che a volte potrebbero sembrare impercettibili, eppure si verificano continuamente perché è il privilegio che la meraviglia dello scorrere della quotidianità e del vivere il presente a permetterlo, senza preoccuparsi per il passato o futuro. “La prossima volta è la prossima volta. Adesso è adesso” esclama Hirayama e così riassume il potente messaggio di Perfect days che ci fa comprendere come ogni giorno sia una storia a sé e sta a ogni individuo comprenderne e assaporarne la sua unicità e perfezione mentre vive istante dopo istante.
Chiara Mazza

This post was published on Set 10, 2025 9:30

Fabio Iuorio

Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre. Ho amato il ruolo di giornalista fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.

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