Napoli città di fermenti “fotografici”. Dopo Humans of Naples, un altro foto-progetto attraversa le strade di Napoli con l’intento di raccontare la sua gente, questa volta da una prospettiva diversa, che, potremmo dire, punta alla sostanza piuttosto che alla forma.
Il progetto si chiama “Io penso che” (visita la pagina Facebook) e nasce dall’idea di un giovane fotografo partenopeo, Emilio Porcaro. Classe 1985, Emilio diventa prima architetto, “un mestiere che è impossibile fare in Italia”, poi si reinventa fotografo, riscoprendo una antica passione. Il suo progetto è una “controrisposta a un modo di vivere che oggi si basa sempre sul mascherarsi e sull’apparire per essere accettati”.
“Io penso che” è una raccolta fotografica di pensieri. Già, perché ai partecipanti viene chiesto proprio di esprimere un pensiero. Una frase da mettere nero su bianco, un’idea, un messaggio fugace che punta a riscoprire l’essenza (e l’essenzialità) della vita. “Tramite la fotografia ho cercato di unire due cose: la persona, e l’interpretazione di ciò che la persona scrive sul foglio”.
Un foglio bianco che diventa la superficie ideale su cui proiettare sogni, desideri, passioni e anche timori. Le stesse emozioni che si possono leggere negli occhi delle persone, fotografate con i loro pensieri (letteralmente) in mano. L’obiettivo è anche quello di riscoprire e tutelare la libertà di espressione: “lascio sempre grande libertà nello scrivere, per estendere la volontà di ciascuno di dire cosa pensa, senza dare limitazioni. Credo che il pensiero non debba mai essere costretto”.
“Io penso che” è un progetto in continua espansione, ma al momento è già possibile visionare alcuni “pensieri” in una mostra fotografica esposta allo Slash, in via Bellini 45, Napoli. C’è tempo fino al 5 maggio per visitarla, gratuitamente, tutti i giorni. “Io penso che…” ne valga la pena!
This post was published on Apr 24, 2015 15:03
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