di Redazione
Pompei – La zona archeologica di Pompei continua a sbriciolarsi sotto gli occhi impotenti dei cittadini campani. Dopo il crollo di poche settimane fa, il maltempo di questi giorni ha causato l’ennesimo cedimento nella giornata di ieri. A venire giù, questa volta, il muro di una bottega in via Stabiana e una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola.
Nuovi crolli che non possono non indignare e far puntare il dito contro la Soprintendenza per la trascurata manutenzione degli scavi che, nonostante i ripetuti crolli di questi ultimi anni, continuano ad affascinare i turisti che, giunti in Campania, non mancano mai di visitare il complesso archeologico. Un patrimonio storico-culturale di enorme valore, ma maltratto giorno dopo giorno dall’incuria delle istituzioni preposte alla sua conservazione.
A seguito della nuova emergenza, la Soprintendenza ha comunicato che, entro metà dicembre, partiranno i lavori di restauro più urgenti, ovvero quelli delle murature della Regio VII del sito archeologico
Ancora una volta, portavoce del triste degrado degli scavi di Pompei, è Antonio Pepe, segretario del sindacato Cisl Bac degli scavi, che – sottolineando la scarsità degli interventi di manutenzione ordinaria degli ultimi anni – ha dichiarato inammissibile la presenza nel complesso di tre soli operai al lavoro: “la Soprintendenza – ha affermato – dispone di altro personale restauratore e operaio in altri siti che può spostare a Pompei, riorganizzando i servizi, per fare fronte all’emergenza, come sollecitato da tempo”.
2 dicembre 2013
This post was published on Dic 2, 2013 12:46
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