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“NEI MIEI SOGNI”, LA RAPPRESENTAZIONE DELL’AMORE MATERNO CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE NEL LIBRO DI ANTONELLA CAPOBIANCO

“Nei miei sogni” è il debutto letterario dell’autrice napoletana Antonella Capobianco, edito da Pav edizioni. E’ una storia cruda, dolorosa, avvolgente, moderna, dalle tematiche sociali molto importanti.

La rappresentazione dell’amore materno che vince su tutto, anche dopo la morte. La protagonista è Emma, una donna in gamba e sensibile, che ha coltivato l’amore per la sua famiglia e una percezione dell’ultraterreno non in maniera conscia.

La sua sembra essere una vita perfetta, dove il male, il dolore non arriva, non scalfisce la quotidianità di tutti i giorni. Invece purtroppo la crudeltà della vita arriva all’improvviso e tutto travolge. E’l’amore materno, inarrestabile come un torrente in piena, che andrà oltre le scelte di vita dei suoi figli, oltre la frustrazione di una assenza improvvisa, oltre la vigliaccheria dei bulli, oltre il pregiudizio.

Il debutto letterario della Capobianco è davvero forte e coraggioso perché i temi trattati da lei nel libro non sono facilmente semplificabili in pagine, sia pur piene di parole. Gli argomenti trattati, come il passaggio dalla vita alla morte, restando per un po’ in un limbo sospeso dove ci sei ma non ci sei realmente, come il bullismo, l’accettazione di sé e della propria omosessualità, la consapevolezza del ruolo materno nelle scelte dei figli e nel restare loro accanto nel cammino doloroso della vita, sono argomenti importanti e difficili da trattare.

La Capobianco ci è riuscita senza essere retorica, né buonista, con un linguaggio narrativo comprensibile e diretto, con una naturalezza che conquista il lettore, con una immediatezza che lascia coinvolti e sgomenti perché i fatti narrati raccontano semplicemente la vita, nella sua tremenda tragedia, nella sua assurdità, nella sua bellezza. Un esordio commovente, struggente, pieno d’amore per la scrittura e per i fatti che accadono nella vita. All’improvviso si è vivi, all’improvviso si può essere morti, all’improvviso si può subire discriminazione, ma non bisogna mai dimenticare di coltivare l’accettazione di sé, della propria natura, dei propri limiti, delle proprie fragilità, mai dimenticarsi che la vita è preziosa.

Su tutto svetta l’amore di una madre, in questo caso di nome Emma, amore che comprende, accoglie, reagisce, conforta, aiuta, anche dopo la morte, oltre questa barriera sconosciuta che ci separa dalla vita terrena, che non abbandona mai i propri figli e che veglierà su di loro anche quando il distacco sarà definitivo. Vita vera, vita ultraterrena, sogni, amori, sofferenze, riconoscenza per aver vissuto una vita degna d’amore, questo e molto altro nel libro “nei miei sogni” di Antonella Capobianco.

This post was published on Lug 21, 2021 8:17

Daniela Merola

Napoletana, giornalista, formatrice culturale, ufficio stampa, scrittrice. Vivo per coltivare sogni. Amo lo spettacolo della vita.

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