Una vera e propria stalla, con tanto di paglia, secchi per la mungitura e, ovviamente, vacche e bufale. Non siamo in una fattoria rurale, ma a piazza Dante, in pieno centro a Napoli. È la manifestazione nazionale a difesa del latte made in Italy, organizzata dalla Coldiretti in numerose piazze italiane: una mungitura pubblica a Napoli, con tanto di degustazione di prodotti caseari tipici, per sensibilizzare e informare la cittadinanza sulle difficoltà del lavoro di allevatore, vittima in questi anni della crisi economica che non ha risparmiato nemmeno il settore primario.
Oggi in Italia si importa sempre più latte straniero, circa 6 mln di quintali solo in Campania, a fronte di una produzione regionale di 2 mln e 100 mila quintali. Dall’inizio della crisi a oggi ha chiuso una stalla italiana su 5, con una conseguente perdita di posti di lavoro: 32 mila, di cui 8 mila in Campania. Una perdita che non è solo economica, ma anche qualitativa: a essere minacciata infatti è la qualità dei prodotti finiti, i prestigiosi formaggi made in Italy, dalla mozzarella di bufala tipicamente campana al caciocavallo, che ormai vengono prodotti con latte importato dall’estero, a danno della sicurezza alimentare e con effetti drammatici sul presidio ambientale.
I problemi principali sono il crollo dei prezzi del latte alla stalla, che ha visto il costo del latte diminuire sensibilmente in questi anni (da 44 cent. a 36 cent. a litro), a tutto svantaggio dell’allevatore, che intasca, a conti fatti, solo un misero 17% su ogni litro di latte venduto; e la mancata regolamentazione dell’uso di latte straniero per la produzione di formaggi, che non deve essere dichiarato in etichetta. “Oggi la metà delle mozzarelle sono prodotte con latte o cagliate provenienti dall’estero, soprattutto i paesi dell’Est europeo, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta” denuncia Coldiretti. Lo stesso vale per il latte: solo un cartone su quattro di latte a lunga conservazione venduto in Italia è prodotto da vacche italiane. Il resto viene dall’estero. “E la situazione per le stalle italiane rischia di precipitare nel 2015”, continua Coldiretti, “con il prezzo riconosciuto agli allevatori che non copre neanche i costi di produzione e spinge verso la chiusura migliaia di allevamenti che, a breve, dovranno confrontarsi anche con la fine del regime delle quote latte”.
Difendere il latte italiano è importante non solo per salvare i posti di lavoro e la ricchezza economica italiana (dall’allevamento derivano il 10% degli incassi dell’agroalimentare italiano), ma anche per tutelare la nostra salute, minacciata dall’utilizzo di latte straniero semi-lavorato, che non è controllato come quello italiano. Le telecamere di Road Tv Italia sono scese in piazza accanto alla Coldiretti non solo per raccogliere la protesta degli allevatori campani, presenti massicciamente questa mattina a piazza Dante, ma anche per raccontare tutto il processo produttivo che, prima attraverso la mungitura e poi attraverso la lavorazione del latte, porta alla produzione dei latticini. Nelle immagini potrete ascoltare le testimonianze degli allevatori e dei caseari, e vedere tutte le fasi della filiera, dalla mungitura della vacca o della bufala, all’utilizzo del latte per il confezionamento dei più svariati prodotti caseari.
This post was published on Feb 6, 2015 16:27
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