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Metro Sanità, studiato un progetto per collegare i musei

Il progetto si chiama ‘Metropolitana nell’arte’, ed è coordinato dall’ingegnere Renato Miano con la collaborazione di Rocco Giordano e Luigi Battistelli. L’idea è di costruire una metropolitana leggera, una funivia da sottosuolo, che partendo da piazza Cavour arriva fino al parco di Capodimonte, in solo sei fermate che sarebbero: Cavour, Mario Pagano, piazza Sanità, San Gennaro dei Poveri, Basilica dell’Incoronata e Museo di Capodimonte. Attraverserà dunque tutto il Rione Sanità, collegando il Museo Archeologico Nazionale con il museo di Capodimonte, per questo ribattezzata da noi Metro Sanità.

Il progetto tuttavia, secondo il gruppo di esperti, non sarà solo rivolto al mondo della cultura, bensì la Metro Sanità sarà utile per rivitalizzare il quartiere creando un nuovo polo di interscambio commerciale e infrastrutturale, con il resto della città. Il progetto infatti prevede la realizzazione anche di un centro benessere, un mega parcheggio, una piscina, campi di calcio e attività commerciali.

Metro Sanità, la metropolitana dell’arte e non solo

Secondo Roberta Varriale, urbanista e portavoce della Bmg, il Rione Sanità “è pieno di potenzialità inespresse”. “Basti pensare a cosa era il quartiere fino a 200 anni fa, prima della costruzione del ponte: un punto fondamentale per il traffico viario e commerciale della città – spiega Roberta Varriale – Nelle cavità di via Fontanelle si conservavano olive e sottaceti, così come nella grotta delle Sarache a Salita Scudillo si faceva con alici e sarde, senza pensare alle tante botteghe artigiane con vetrerie, fonderie e laboratori per la lavorazione di marmi e i tanti palazzi nobiliari. Ecco, la Sanità era viva e da questo noi vogliamo ripartire, senza farci spaventare dalle peculiarità del territorio, ma sfruttandole, altrimenti resteremo sempre fermi e assisteremo impassibili al declino della nostra città”.

This post was published on Ott 15, 2015 10:47

Francesco Healy

Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.

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