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“Maradò”, viaggio emozionale nella Napoli di Maradona con il libro di Anna Copertino

Il 20 gennaio arriva in libreria “Maradò”, il libro curato da Anna Copertino ed edito da Homo Scrivens che raccoglie le emozioni di chi ha conosciuto Maradona, di chi è troppo giovane per averlo fatto, così come di quel “pueblo” per cui viveva e ardeva Diego, e che improvvisamente ha scoperto la strada di un Paradiso nascosto e da sempre proibito.

A poco più di un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, il 20 gennaio arriva in libreria “Maradò”, la raccolta di racconti edita da Homo Scrivens, a cura di Anna Copertino. Con la prefazione di Maurizio de Giovanni, si sono alternati nel raccontare il loro ricordo personale legato alla figura dell’indimenticato campione argentino Giuseppe Bruscolotti, Alessandro D’Alatri, Nunzia Schiano, Gianfranco Gallo, Gennaro Silvestro, Rino Cesarano, Cristiana Sinagra e tanti altri. Ex compagni, giornalisti, personaggi dello spettacolo, persone che lo hanno conosciuto, sfiorato, amato. A cui Diego ha donato, forse senza neanche saperlo, una gioia unica, da custodire per sempre nel cuore. E tra queste pagine.

SINOSSI

Maradò è l’urlo infinito e liberatorio di un popolo di adepti rintracciabile in un mosaico di persone semplici, umili, talvolta invisibili che dal D10S hanno ricevuto il riscatto della dignità, la bellezza della quotidianità, una energia salvifica di una esistenza spesso al limite dell’indigenza. La grandezza di Maradona non è contingentabile nella sfera sportiva, la sua è una potenza ecumenica che ha avuto un impatto inarrivabile nella Storia.
Esiste il Maradona che vive sulle pagine patinate e nei quadri più preziosi di collezionisti elitari. E poi esiste il Maradò che riverbera nelle preghiere delle baracche, nell’utopia che diventa possibilità, nel sogno che si trasforma in realtà. Tra gli “ultimi” che diventano primi grazie ad una cristianità laica, eppure più efficace di qualsiasi altra religione.

In questo libro ci sono le testimonianza variegate di chi Maradona lo ha conosciuto professionalmente, giornalisti che hanno vissuto in maniera oculare l’epopea maradoniana, svelandone aneddoti inediti e suggestivi. Ma c’è anche la voce del popolo, del “Pueblo” quello per cui viveva e ardeva Diego. Quello che improvvisamente ha scoperto la strada di un Paradiso nascosto. E da sempre proibito. Fino al giorno in cui la gente cantò: “Maradò, Maradò”! Un coro di voci che hanno amato veramente Diego, quello scugnizzo che palleggiava con le arance, che correva oltre il vento e ogni parola che volesse colpirlo.

Le stesse che, nel cammino verso il Paradiso, hanno donato le loro emozioni, quelle che Diego ha lasciato nel cuore e nell’anima di chi lo amerà per sempre.

“Maradona vive nel mio cuore, nel ricordo del giorno in cui l’incontrai. Era primavera, grazie al dottore Emilio Acampora, amico di mio padre. Un sorriso indimenticabile, sotto una cascata di riccioli neri, un cuore immenso e generoso con tutti quei giovani che in fabbrica lo guardavano tra l’incredulo e le lacrime per l’emozione di averlo vicino, poterlo abbracciare e fare una foto con lui. Un tempo dove non vi erano i social e i selfie, ma eravamo ancora circondati dal bello dell’abbracciarci in un’intimità che era solo nostra e rendeva indissolubile il ricordo. Sono semplice e passionale, vivo di emozioni, esattamente come quando avevo diciotto anni. Era il 5 luglio del 1984, uscii dal parco di casa mia, al viale Augusto 79, quartiere Fuorigrotta, sorridevo ed ero felice come tanti altri che si recava-no, arrivando da vicino o da lontano, allo stadio San Paolo di Napoli. Vi entrai pochi prima che lui giungesse. Proprio li dove per 7 anni è stato e resta il Re indiscusso. Da casa, quando non andavo allo stadio – con Papà, mio fratello e gli zii – ho sempre ascoltato dal vero, i sussulti, i cori, le canzoni e il “bordello” per il pallone. Conservo ancora la bandiera che mia madre cucì e che dal 5° piano, dove abitavamo, srotolammo fin giù al 1°. La stessa a cui aggiungemmo le vittorie ottenute. Questo è un libro di emozioni e di ricordi che danno valore alla grande dignità e forza del popolo azzurro partenopeo. Perché giocare a pallone, non è di tutti”.

Anna Copertino

Anna Copertino (foto di Anna Camerlengo)

 

ANNA COPERTINO

Anna Copertino, napoletana doc, classe 66.

Giornalista, scrittrice, editor, ideatrice di format e autore freelance. È ideatrice, curatrice, editor e scrittrice con altri ventisette autori dell’antologia “Un giorno per la Memoria”, edita dalla Homo Scrivens (2018).

Con Un giorno per la memoria ha ricevuto il Premio Talenti Vesuviani 2018 I° classificata sez. saggistica, il Premio Elsa Morante – Premio Impegno Civile 2019 I° classificata e il Premio L’Iguana Anna Maria Ortese edizione 2019 – II° classificata sez. Saggistica.

Come giornalista ha partecipato al progetto “In viaggio con la Mehari”, dedicata a Giancarlo Siani.

Ha ricevuto il Premio “Peppino Impastato” per il lavoro svolto con l’associazione Contro le Mafie, e il “ Premio Giornalista tra la gente”, intitolato alla vittima innocente Antonio Landieri.

Caporedattore e amministratore della Testata Giornalistica Web RoadTv Italia, la prima web napoletana indipendente. Scrive di cultura e legalità.

This post was published on Gen 13, 2022 15:19

Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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