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“Il sole nascosto”, la sofferenza dei bambini nel libro di Chiara Vergani

“Il sole nascosto” è un libro che è un faro puntato sul mondo dei bambini, quelli che hanno il sole dentro di loro e non riescono a farlo emergere.

L’insegnante e scrittrice Chiara Vergani è da sempre impegnata nel sociale, nel creare nuovi spunti culturali e di riflessione, anche attraverso i suoi libri. “Il sole nascosto” ne è un grande esempio. Un libro che è un faro puntato sul mondo dei bambini, quelli che hanno il sole dentro di loro e non riescono a farlo emergere. La Vergani, con delicatezza e cura, ha saputo mettere in evidenza come il dolore, la sofferenza dei bambini è spesso nascosta, è carica di angoscia perché non riesce a emergere, vive sottotraccia, seminando il buio nella tabula rasa che è il mondo dei bambini. L’autrice scrive in modo lineare e immediato, entrando nell’anima dei ragazzi in maniera seria e plana leggera nelle loro menti. E’ come un confessore che tiene per sé i segreti degli alunni che ha conosciuto, ma ne racconta gli aspetti più chiusi e problematici attraverso un racconto generale sui mali che la società infligge anche ai più giovani. “Il sole nascosto” è uscito da poco ma ha da fare un lungo cammino perché merita di essere letto dagli adulti per meglio soffermarsi forse su alcune lacune o distrazioni che a volte la vita ci costringe ad avere.

Ecco l’intervista esclusiva con la pedagogista, insegnante e scrittrice Chiara Vergani.

Chiara benvenuta. Donna, mamma, insegnante, pedagogista, tanti ruoli, un’unica persona e professionista. Come riesci a gestire il tutto?

Grazie Daniela, in realtà sono ruoli che si compenetrano, uno fluisce nell’altro arricchendolo e viceversa. Prima di tutto mi sono sempre sentita mamma, amo mio figlio in modo viscerale come credo tutte le mamme. Ormai mio figlio è grande e fra un mese si sposerà con una splendida ragazza. Sono molto orgogliosa di lui e dell’uomo che è oggi con dei sani principi, ho fatto meglio che ho potuto, anche se errori possiamo commetterne tutti. Contemporaneamente insegno, scrivo, mi occupo di pedagogia, quindi di temi di interesse sociale. Penso di essere sostenuta dall’interesse per lo studio e la ricerca, quindi non pesa essere operativa per molte ore al giorno. Credo sia una fortuna poter svolgere i lavori che piacciono.

Insegnante e pedagogista, cosa significa per te esserlo?

Mio padre era docente e da lui ho ereditato la passione per questo mestiere. Diciamo che ce l’ho nel DNA. Non ho mai sentito fatica nello svolgerlo. Essere pedagogista mi ha aiutata ad approfondire certi aspetti dell’insegnamento e del mondo educativo e formativo. In particolare sto approfondendo molto alcune tematiche e problematiche sociali su cui scrivo diversi articoli in alcuni blog, magazine online e riviste di settore: il bullismo, il cyberbullismo, il revengeporn, la ludopatia, le dipendenze da alcol e sostanze, le sette, la didattica a distanza, l’agenda 2030, la mindfulness.

Chiara Vergani

“Il sole nascosto” è un libro molto interessante, intenso, importante e illuminante. Quando hai deciso di voler mettere su carta le tue riflessioni sul mondo dei bambini?

Sinceramente mi è uscito di getto, da dentro, ce l’avevo nel cuore e nella mente pronto per essere trasferito su un foglio. Non l’ho dunque propriamente deciso, quanto è lui che a un certo punto della mia vita si è materializzato. Noi docenti abbiamo il segreto professionale, pertanto nessuno parla mai concretamente di come viviamo il quotidiano rapporto con le alunne e gli alunni. C’è un velo di silenzio sugli aspetti più problematici, personali e intimi. Ho voluto portarli alla luce attraverso piccole storie che ho romanzato, inventate sì, ma con un fondo di realtà. Fatti che succedono ovunque nel mondo e che spesso fanno sentire gli insegnanti coinvolti profondamente anche a livello emotivo.

Il titolo è bellissimo e tu racconti le sofferenze nascoste dei bambini. Tu personalmente come insegnante quante e quali fragilità hai percepito in loro?

Inizialmente avevo intitolato il libro “Ogni bambino, una storia”, poi mi sembrava quasi un sottotitolo. Maria, una delle mie amiche storiche, mi diceva di scegliere un titolo più incisivo, però non mi veniva in mente niente. Poi una sera all’improvviso, mentre ero al telefono con lei, ho avuto l’illuminazione: “Il sole nascosto” ho detto a voce alta a Maria, ecco il titolo! Sì, ha asserito lei, mi piace! Ottimo! Ho sentito che questo titolo era perfetto per questo breve testo. Ho immaginato le bambine e i bambini che non possono mai vedere il sole, che non hanno luce e chiarezza nelle loro piccole vite. Esistenze a metà nelle ombre, prive di un bel sole vivo a riscaldarle, periodi di ammassi di nuvole dense a oscurare il disco dorato.

Sei già stata a presentarlo alcune volte, che tipo di riscontro hai avuto dal mondo degli adulti?

Daniela il libro è stato pubblicato da poco, in piena estate. Ho scelto questo periodo pensando che gli adulti abbiano maggior tempo libero da dedicare alla lettura, tempi distesi e di relax, sia in casa, che nei parchi cittadini, nelle piscine, al mare, in montagna, nelle città d’arte. Il sole nascosto è un piccolo libro che si legge tutto d’un fiato, come ha sottolineato la giornalista Gilda Ricci che ne ha scritto la prefazione. L’estate è la stagione giusta per farsi rapire da un libro che devo dire sta avendo riscontri positivi, piace per l’immediatezza della narrazione, per la semplicità con cui racconto eventi, anche drammatici, per la capacità di offrire alle bambine/i dei risvolti positivi, per insegnare loro a essere resilienti. La resilienza rappresenta il paradigma fondamentale della nostra esistenza, un’ancora per la sopravvivenza, per ripensare a noi stessi in altre dimensioni. Nella nostra società liquida, per dirla con Zygmunt Bauman, bisogna saper passare velocemente da una situazione all’altra, con flessibilità, pensiero critico e divergente.

Grazie per questa intervista Chiara e a presto.

Grazie a te Daniela per le domande davvero significative. Desidero dare un’anticipazione relativa al mio prossimo libro che uscirà verso fine anno, inizio anno nuovo, si tratta di un saggio sulla violenza contro le donne, quindi spero ci vedremo per un’altra intervista. Grazie ancora.

This post was published on Ago 3, 2021 10:17

Daniela Merola

Napoletana, giornalista, formatrice culturale, ufficio stampa, scrittrice. Vivo per coltivare sogni. Amo lo spettacolo della vita.

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