Attualità

Il regalo del Primo Maggio: chi riceverà i 200 euro in busta paga senza fare domanda

Con l’aumento del costo della vita, il governo italiano ha introdotto una misura economica volta a sostenere i lavoratori domestici.

Il Bonus 1 Maggio, approvato dal governo Meloni, rappresenta un’importante opportunità per migliaia di persone impiegate in questo settore. Questa agevolazione consente di ottenere rimborsi fiscali che possono arrivare fino a 1.200 euro, un aiuto concreto per molti che si trovano a fronteggiare difficoltà economiche. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alle scadenze e alle modalità di presentazione della domanda, poiché è necessario farlo entro tre giorni dalla sua introduzione.

Il Bonus 1 Maggio non è da considerarsi un’agevolazione statale nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto un rimborso fiscale che si ottiene attraverso la dichiarazione dei redditi. Questa misura è specificamente rivolta ai lavoratori domestici, che comprendono colf, badanti e babysitter. È importante notare che, a differenza di altre categorie di lavoratori, in questo caso il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta. Di conseguenza, sono i lavoratori stessi a dover gestire la propria dichiarazione fiscale, utilizzando il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche (PF).

Questa gestione autonoma consente ai lavoratori di accedere a potenziali crediti IRPEF, i quali possono essere rimborsati direttamente sul proprio conto corrente. Questo meccanismo è particolarmente vantaggioso per coloro che potrebbero non avere familiarità con le procedure fiscali, poiché offre un’occasione per ottenere un aiuto economico senza dover affrontare complicate pratiche burocratiche.

Perché il rimborso può arrivare a 1.200 euro

Il rimborso previsto dal Bonus 1 Maggio può raggiungere un massimo di 1.200 euro, ma quale è il criterio che determina questo importo? Se il reddito annuo del lavoratore domestico non supera i 15.000 euro, egli rientra nelle fasce di reddito che danno diritto al trattamento integrativo di 1.200 euro, una misura introdotta dal decreto-legge 3/2020, noto anche come bonus Renzi. Inoltre, i lavoratori domestici hanno diritto a detrazioni per lavoro dipendente che possono arrivare fino a 1.955 euro.

Sommando questi benefici, si genera un credito d’imposta che, nel caso in cui non vi siano imposte da versare, viene restituito sotto forma di rimborso. Pertanto, chi ha percepito meno di 15.000 euro nel 2024 e presenta correttamente la propria dichiarazione nel 2025 ha buone possibilità di ricevere fino a 1.200 euro.

Quando e come presentare domanda (www.roadtvitalia.it)

Nonostante si tratti di una procedura fiscale ordinaria, la scadenza di tre giorni per la presentazione della domanda è legata a specifiche tempistiche fissate dall’Agenzia delle Entrate. È quindi fondamentale agire con tempestività, seguendo alcuni passaggi chiave:

  1. Verifica del modello 730 precompilato: È essenziale controllare la disponibilità del modello 730 precompilato sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Questa funzione semplifica notevolmente il processo di dichiarazione, poiché molti dati possono essere già inseriti automaticamente.
  2. Controllo dei dati: È fondamentale assicurarsi che tutti i dati relativi al reddito percepito e alle detrazioni siano corretti. Errori o omissioni possono comportare ritardi o addirittura la perdita del diritto al rimborso.
  3. Trasmissione della dichiarazione: La dichiarazione può essere presentata tramite un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), un consulente fiscale, oppure autonomamente, utilizzando il sistema SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Ogni opzione ha i propri vantaggi, e la scelta dipende dalle preferenze personali e dalla familiarità con le procedure fiscali.

Un’opportunità concreta da non perdere

È sorprendente notare che molti lavoratori domestici non sono a conoscenza di questa opportunità o sottovalutano l’importanza della dichiarazione dei redditi, pensando di non averne l’obbligo. Questa percezione errata può costare caro, poiché non presentare il modello 730 significa rinunciare a un potenziale rimborso che, in molti casi, può superare i 1.000 euro.

In un contesto economico dove ogni forma di sostegno può fare la differenza, è cruciale che i lavoratori domestici non trascurino questa opportunità. Informarsi e agire in modo tempestivo può portare a un sostegno economico significativo, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di chi lavora in questo settore

This post was published on Apr 20, 2025 15:00

Roberto Arciola

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